Britannici favorevoli alla dolce morte

In Gran Bretagna l’eutanasia potrebbe avere il favore dell’opinione pubblica. E’ ciò che emerge dall’analisi di alcuni dati estratti dal British Social Attitudes Survey del 1994. In un articolo del Journal of Medical Ethics, ricercatori della School of Policy Studies di Jordanstown (Irlanda del Nord) mostrano i risultati dell’elaborazione delle risposte di circa mille persone alla seguente domanda: “Quando una persona soffre di un male incurabile, credi che il suo medico o un parente stretto possa mettere fine alla sua vita se è egli stesso a richiederlo?”. L’atteggiamento degli intervistati è stato differente a seconda che si trattasse di coinvolgere il dottore piuttosto che un famigliare del paziente. L’84 per cento di loro, infatti, si è detto favorevole nel caso in cui fosse il medico a mettere in atto la volontà del paziente mentre il consenso è sceso al 54 per cento nel caso del parente.”Le risposte”, spiegano gli autori dello studio, “non dipendono dall’età o dalle condizioni di salute”. Si sono rivelate determinati piuttosto le convinzioni religiose: le maggiori opposizioni vengono da chi appartiene a una confessione, in particolare a quella cattolica. I risultati dello studio, precisano i ricercatori, rivelano una semplice attitudine e devono essere interpretati con cautela: a seconda delle circostanze, il parere degli intervistati può cambiare radicalmente. Come avvenne nel caso di Harold Shipman, un medico condannato per la morte di 15 pazienti, che non ebbe alcun appoggio dall’opinione pubblica. (a.ca.)

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