Caccia, altri 2 anni di richiami vivi in Lombardia

Non sembra vicina alla fine la disputa sui richiami vivi in Nord Italia. È del 20 giugno, infatti, la delibera della Regione Lombardia, su proposta dell’assessore all’agricoltura Gianni Fava, che permette la cattura e la cessione di uccelli selvatici ai fini di richiamo per la stagione di caccia 2014/2015. “La deroga proposta dalla Regione Lombardia”, osserva Fava, “vuole sostenere la prosecuzione di una attività venatoria significativamente diffusa e radicata nelle province. Impianti e metodi di cattura sono infatti profondamente inseriti in usi secolari delle popolazioni lombarde e sono funzionali al mantenimento della caccia, consolidata nella tradizione della nostra regione”.

La risposta non si è fatta attendere ed è arrivata direttamente da Danilo Selvaggi, Direttore generale Lipu-BirdLife Italia. “Quella della Regione Lombardia è un’iniziativa ben più che provocatoria. È un atto di spregio verso ogni minima regola. Deliberare la cattura di migliaia di uccelli selvatici, a fini di richiamo, quando l’Italia è in piena procedura di infrazione e sorvegliata speciale in tema di infrazioni alla Direttiva Uccelli, significa sfidare l’Europa e considerare le regole come carta straccia”. Selvaggi ricorda inoltre la procedura di infrazione avviata dalla Comunità Europea sulla regolamentazione dell’uso dei richiami vivi nel nostro Paese. La delibera, seppur contravvenendo alle normative europee, si colloca all’interno del piano quinquennale(2012/2016) per la riduzione progressiva dei richiami vivi, che prevede entro il 2017 “la sostituzione completa degli uccelli selvatici catturabili in Regione Lombardia, per la cessione a fini di richiamo, con quelli provenienti da allevamento. Non di meno”, prosegue il direttore della Lipu, “stupisce il parere positivo dell’Ispra, che a differenza della politica lombarda non deve difendere alcuna tradizione violenta né bacini elettorali. Evidentemente all’Ispra la procedura di infrazione non è arrivata, o è stata dimenticata in un cassetto, o letta con pochissima attenzione”.

“Noi siamo contrari alla cattura di uccelli da utilizzare a fini di richiamo, perché questa attività contravviene alle disposizioni della Direttiva Uccelli, come anche confermato dalla Commissione Europea”, ribadisce, dal canto suo, Piero Genovesi dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). “Il nostro è un parere tecnico che non ha valore giuridico o legislativo. Consideriamo comunque positivo l’impegno preso dalla Lombardia di sospendere completamente la cattura di uccelli a fini di richiamo entro il 2017 e di realizzare una banca dati in grado di assicurare un efficace controllo sulla detenzione di uccelli a fini di richiamo”.

Credits immagine: Wikimedia Commons

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