Il caldo record fa strage di rondini, rondoni e balestrucci: ecco l’app per segnalare colonie e aiutare esemplari in difficoltà

La web app per salvare rondoni e balestrucci

Nelle calde giornate estive è usuale vedere sfrecciare sopra le
nostre teste piccoli uccelli migratori come rondini (Hirundo rustica), rondoni (Apus
apus) e balestrucci (Delichon urbicum). Questi uccelli raggiungono il nostro paese durante i mesi più caldi per riprodursi, dopo aver volato dal continente africano per migliaia di chilometri. Si tratta di specie sinantropiche, adattate cioè ad ambienti urbani che,tuttavia, sono oggi “in via di rarefazione”, secondo i dati del progetto MITO2000 (Monitoraggio Italiano Ornitologico).

Inquinamento, distruzione di nidi, collisioni con vetrate: in città i pericoli certo non mancano, e a questi ora si aggiunge il riscaldamento climatico, che nei giorni scorsi in Sicilia ha fatto strage di pulli, soccorsi a centinaia dai cittadini. Ora però una web app permette di segnalare in tempo reale nidi e colonie. Completamente gratuita, Apus &Co Tracker, è nata dalla passione di Giuliana Pulvirenti, studentessa di Scienze Naturali presso l’Università di Palermo, per i rondoni che ogni anno visitano la sua terra d’origine, la Sicilia.

Rondoni, rondini e balestrucci cacciatori di zanzare

“Rondoni, rondini e balestrucci sono specie insettivore estremamente utili”, spiega Pulvirenti, che ha realizzato la app anche con l’aiuto dei naturalisti Mauro Ferri e Guido Pinoli di Monumenti Vivi, un’associazione che ha che ha come scopo principale quello di studiare e valorizzare la biodiversità urbana. “Si stima – prosegue Pulvirenti – che durante il periodo riproduttivo una coppia di rondoni possa catturare sino a 20.000 insetti al giorno”. Inoltre, per la loro attitudine a nidificare in fessure interne agli edifici urbani, i rondoni potrebbero anche rappresentare un baluardo per la protezione di altre specie animali con simili abitudini, come ad esempio i pipistrelli.

In Sicilia il caldo record fa strage di pulli

Purtroppo, a causa di sempre più frequenti interventi di ristrutturazione degli immobili, molti nidi vengono distrutti o resi inutilizzabili. Ma la drastica riduzione di queste popolazioni di uccelli è causata anche dall’utilizzo massiccio di insetticidi e pesticidi e sempre più anche dai cambiamenti climatici. Durante tutto il mese di giugno nelle regioni del Sud Italia si sono registrate temperature anomale che hanno costretto i pulli, soprattutto di rondoni, a ricercare un po’ di refrigerio all’esterno del nido, cadendo inevitabilmente a terra.

Numerosi esemplari non sono riusciti a sopravvivere mentre i più fortunati sono stati avvistati e raccolti dai passanti. “I centri di recupero siciliani sono stati letteralmente invasi da questi piccoli volatili, molti dei quali sono stati direttamente affidati alle cure dei cittadini” racconta Giuliana Pulvirenti. “Nei centri giungevano scatoloni con all’interno 30- 40 esemplari. Ricordo che a Catania, in un solo giorno, sono stati raccolti 150 rondoni mentre a Ragusa, nei giorni successivi, più di 800.

L’app per censire colonie e nidi e aiutare esemplari in difficoltà


Ora con Apus &Co Tracker chiunque in tutta Italia con un semplice click può fare una segnalazione, contribuendo così al monitoraggio dei siti di nidificazione. Una sezione del sito è dedicata al primo soccorso e fornisce un vademecum utile in caso di ritrovamento di animali feriti, a terra e che non riescono autonomamente a riprendere il volo, oltre ad un elenco dei centri di recupero di fauna selvatica siciliani da poter contattare in caso di necessità.
Con Apus &Co Tracker è inoltre possibile ottenere una stima della densità delle
popolazioni delle specie coinvolte nel monitoraggio e verificarne l’andamento nel
corso degli anni.

Le iniziative salva-rondini


In Italia le buone pratiche di salvaguardia sembrano essere in crescita e molti sono i progetti attivi e simili a quello di Giuliana che coinvolgono direttamente i cittadini o addirittura un’intera Amministrazione comunale. La Delibera salva-rondini proposta dalla LIPU, per esempio, è un provvedimento amministrativo che vieta la distruzione dei nidi durante il periodo riproduttivo di queste tre specie: il Primo Cittadino può emanarla all’interno della propria giurisdizione.
Nell’ambito del Progetto Rondini, attivo a partire dagli anni ’90, sempre la LIPU ha
intrapreso importanti azioni per la tutela dei “roost”, i dormitori utilizzati dalle
rondini durante la migrazione. Si tratta spesso di estesi canneti che servono da
tappe di sosta per gli esemplari durante il loro lungo viaggio migratorio.