Canaletto svela i misteri dell’acqua alta

Comprendere il livello dell’acqua alta a Venezia nel 1700 grazie a dei quadri. È quanto ha fatto Dario Camuffo, dell’Istituto di chimica e tecnologie inorganiche del Cnr di Padova, che ha analizzato opere di Antonio Canal (1697-1768), ai più noto come Canaletto. Il pittore veneziano per le sue tele utilizzò una tecnica che riproduceva senza possibilità di errore la prospettiva dei paesaggi. Grazie a una camera oscura, provvista di uno specchio e di una lente, ricalcava le immagini proiettate su fogli di carta. In seguito evidenziava con una linea verde le alghe presenti sulle sponde dei palazzi della città lagunare che rappresentavano i livelli medi delle maree. “Grazie all’intensa attività pittorica del Canaletto”, spiega Dario Camuffo, dell’Istituto di chimica e tecnologie inorganiche del Cnr di Padova, “abbiamo potuto ricostruire la situazione di numerosi palazzi veneziani confrontandola con quella di oggi. Ne è uscito un quadro del livello dell’acqua alta della città dal 1700 che ci ha permesso di raccogliere dati molto importanti”. Questa tecnica che oggi potrebbe risultare addirittura ovvia fu invece rivoluzionaria per l’epoca in cui visse Canaletto. Solo nel 1859, infatti, con l’invenzione della fotografia si ottenne nelle immagini riprodotte una prospettiva perfetta.(f.f.)

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