Una cosa è dire che l’attività fisica fa bene, un’altra è dire che, se siamo stati operati per un tumore, trenta minuti di esercizio al giorno aumentano le nostre probabilità di sopravvivere e riducono il rischio di ricaduta, che migliorano la risposta alle terapie e ne leniscono gli effetti collaterali. Come se restare attivi avesse lo stesso effetto di un farmaco. Non sappiamo se questo sia vero per tutti i tipi di tumore, ma per alcune neoplasie si stanno accumulando quantità di dati tali da far pensare che l’attività fisica debba essere prescritta dagli oncologi, accanto a radio, chemio e alle altre terapie. E in effetti, dall’altra parte dell’oceano, sia l’American Cancer Society, sia l’American College of Sport Medicine, sia il National Comprehensive Cancer Network Guidelines for Survivorship forniscono ai medici le indicazioni sugli esercizi da introdurre nei piani terapeutici.
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