Il carattere del tuo cane non dipende dalla sua razza

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(Foto: Angel Luciano on Unsplash)

Cane da caccia, cane da difesa, cane da combattimento, cane da salotto e persino cane da granaio: molto spesso ci avvaliamo di queste definizioni associate alla razza di un cane per decidere se è quello che fa al caso nostro. Ma è davvero la razza di un cane a stabilirne il temperamento? Secondo uno studio di genomica appena pubblicato su Science, no. Ricadere negli stereotipi – e questa forse può valere come regola generale, non solo applicata al mondo animale – può risultare fuorviante.

Cani, cosa intendiamo quando parliamo di razza

La prima cosa a cui fare attenzione è la definizione di razza. Quella che intendiamo noi, quando parliamo dei nostri amici a quattro zampe, infatti, non è altro che il frutto di una selezione estetica relativamente recente, avvenuta solo negli ultimi duecento anni. La vera selezione dei cani sulla base del temperamento e della “funzione” che essi dovevano svolgere, invece, è molto più antica. Fino al 1800 e nei duemila anni precedenti, i cani venivano selezionati principalmente per la caccia, per la difesa, o per la pastorizia. E qui nasce il primo (possibile) malinteso: ai cani moderni spesso viene spesso attribuito un temperamento sulla base della selezione (e quindi della funzione) storica, al punto che in vari paesi sono state stabilite regole giuridiche (e sono stati presi alcuni provvedimenti) sulla base del temperamento attribuito a determinate razze. Parliamo ad esempio dell’obbligo di portare la museruola in pubblico, di restrizioni assicurative e persino del divieto di possedere determinate razze. Il legame scientifico fra comportamento e razza moderna, però, non è stato mai oggetto di una ricerca genomica sistematica finora.

Molti disturbi comportamentali dei cani, fra l’altro, vengono trattati con psicofarmaci umani, perché la risposta è simile e gli studi genetici suggeriscono delle similitudini con alcune condizioni psichiatriche umane.

Cosa dicono i padroni, cosa dice il DNA

Gli scienziati hanno raccolto informazioni sul comportamento dei cani attraverso un portale scientifico creato ad hoc – chiamato Darwin’s Ark – in cui ai padroni veniva chiesto di compilare 12 brevi questionari (con 117 domande in totale) riguardo le caratteristiche fisiche e comportamentali dei loro animali. Il sondaggio ha raccolto i dati di 18.385 cani (49% dei quali purosangue) e, per 2155 di questi, gli scienziati hanno sequenziato il DNA.

La maggior parte dei tratti comportamentali analizzati nello studio è ereditabile, e quindi ha una base genetica, ma la variazione con la razza non è risultata evidente. A conti fatti, la razza riesce a spiegare solo il 9 per cento della variazione nel comportamento. Per i tratti più ereditabili, e che hanno mostrato più differenze fra una razza e l’altra, come la reattività alla direzione e ai comandi, conoscere la discendenza antica della razza può aiutare nelle previsioni comportamentali. Il sondaggio, comunque, ha rilevato un’estrema variabilità fra i singoli esemplari di una stessa razza. Nel caso di tratti meno ereditabili, invece, come la soglia agonistica – quanto facilmente un cane reagisce a stimoli che inducono paura o che infastidiscono – la razza non ha alcun potere predittivo.

Le razze moderne? Solo una questione di estetica

Per testare il legame genetico fra la razza di discendenza antica e il comportamento, gli scienziati hanno considerato anche esemplari di razza mista e li hanno confrontati con le risposte del sondaggio dei proprietari di cani purosangue. Per alcuni tratti, come l’obbedienza nei border collie, è stata effettivamente riscontrata una componente genetica in accordo con le risposte al sondaggio. Lo studio, che includeva 78 razze diverse, ha permesso di identificare 11 loci genetici significativamente associati al comportamento, tra cui la frequenza dell’ululato e la socievolezza con gli uomini, ma nessuno di questi sembrava legato esclusivamente a una razza. L’età o il sesso del cane, invece, sembravano correlare meglio con il comportamento, che subisce una forte influenza anche dall’ambiente in cui l’animale vive.

Complessivamente, lo studio conferma che le razze moderne si differenziano più che altro per una questione estetica, poiché nessuno dei comportamenti analizzati si è mostrato esclusivo di una razza. Per scegliere il vostro compagno a quattro zampe, dunque, fareste bene ad abbandonare pregiudizi e stereotipi, e basarvi solo su preferenza personale e simpatia reciproca. Non esitate a cercare un dolcissimo mastino da compagnia o un avventuroso maltese da montagna.

Riferimenti: Science

Credits immagine: Angel Luciano on Unsplash