Categorie: Spazio

C’è acqua su Cerere

Arriva finalmente la conferma: su Cerere, il corpo celeste più massiccio presente nella fascia degli asteroidi del nostro Sistema Solare, l’acqua c’è veramente. La scoperta, annunciata in uno studio pubblicato su Nature, in effetti non è una sorpresa, perché già in passato erano stati individuati dei minerali idratati che suggerivano la presenza di H2O sull’asteroide. Grazie ai nuovi dati ottenuti osservando Cerere con l’Heterodyne Instrument for the Far Infrared (Hifi) dell’Herschel Space Observatory dell’Esa, gli scienziati sono però riusciti finalmente a confermare la presenza di vapore acqueo, e a fare delle ipotesi sulla sua provenienza, e sulla composizione del mantello del planetoide.

La fascia degli asteroidi (di cui Cerere con i suoi 950 km di diametro rappresenta il 32% della massa totale) si trova esattamente al confine della cosiddetta snowline, una linea di demarcazione che suddivide il Sistema Solare in due zone: quella dei corpi celesti asciutti, che si trovano compresi tra essa e il Sole, e i corpi ghiacciati, che si trovano oltre di essa. Per questo motivo, diversi modelli prevedono che alcuni oggetti ghiacciati, come per esempio le comete, potrebbero aver raggiunto la fascia degli asteroidi ed essere stati da essa inglobati, spiegando così la presenza di ghiaccio sulla superficie di alcuni dei planetoidi.

Un’ipotesi che trova conferma nei nuovi risultati pubblicati su Nature: una possibile origine dei vapori di acqua rilevati dagli scienziati su Cerere potrebbe infatti essere proprio la presenza di ghiaccio sulla superficie, mentre un’altra ipotesi è che essi si siano formati in seguito a episodi di crio-vulcanismo,un fenomeno in cui i vulcani eruttano sostanze volatili come i vapori di acqua, anziché rocce fuse.

Riferimenti: Nature; Localized sources of water vapour on the dwarf planet (1) Ceres; doi: 10.1038/nature12918

Credits immagine: IMCCE-Observatoire de Paris / CNRS / Y.Gominet, B. Carry

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

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