Cellule con la password

Le cellule del sistema immunitario distinguono gli amici dai nemici grazie alla presenza di marcatori particolari. Fino ad oggi si pensava che la password per il riconoscimento fosse l’Mhc. Ma i ricercatori della Washington University School of Medicine hanno scoperto che i macrofagi – cellule che fagocitano microbi e tessuti morti – non possiedono recettori per questo marcatore. Ma come fanno allora a sapere quali sono le cellule da aggredire? La password sarebbe un’altra: la proteina Cd47. Quando una cellula è dotata di questa proteina può considerarsi al sicuro dall’azione dei macrofagi. La prova sperimentale è giunta iniettando globuli bianchi e rossi privi di Cd47 in alcuni topi. In questo modo i ricercatori si sono accorti che le nuove cellule venivano rapidamente fagocitate. Evidentemente il Cd47 era la parola d’ordine richiesta dai macrofagi. “Batteri e particelle estranee all’organismo non esprimono questa proteina e pertanto vengono fagocitati”, spiega Per-Arne Oldenborg, autore dello studio che è stato pubblicato su Science. In certe malattie autoimmuni come l’anemia emolitica, il livello di Cd47 è particolarmente basso e questo implicherebbe la distruzione indiscriminata di cellule sane e malate. Invece in alcuni tumori, come il cancro alle ovaie, il Cd47 è espresso in quantità eccessiva. Ciò spiegherebbe perché le cellule tumorali ingannano i macrofagi e proliferano indisturbate. (f.n.)

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