Che fare dell’acciaio radioattivo?

Centinaia di tonnellate di metallo contaminato. Sono quelle che giacciono negli scantinati delle industrie belliche americane dopo la fine della Guerra Fredda e che già da diversi anni sono state smaltite in impianti appositamente costruiti. Ma da quando il nucleare non è più una delle priorità governative, le richieste di smaltimento sono diventate difficili da gestire. E il Dipartimento dell’Energia americano non sa più come far fronte alla domanda. Per questo le industrie chiedono ora aiuto alla National Academy of Sciences affinché vengano promulgate leggi che permettano il riciclo di questo materiale radioattivo. Un’iniziativa che secondo il direttore della Nuclear Regulatory Commission, la commissione governativa incaricata di risolvere il problema, è l’unica in grado di evitare il tracollo finanziario di tutte le industrie coinvolte. Ma questo significherebbe riutilizzare l’acciaio contaminato per fabbricare componenti meccanici, pentole, e perché no, protesi sanitarie. Ipotesi a cui, sulle orme degli ambientalisti, si sono detti contrari anche i rappresentanti dell’industria metallurgica. Certo è che qualcuno dovrà smaltire la montagna di travi, piattaforme, macchinari d’acciaio e altri materiali solidi contaminati, anche se in percentuale minima. La parola passa ora agli scienziati. (l.g.)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here