Ambiente

Che tatto la lontra di mare

Ingegnosa, ultra-sensibile e decisa. Si tratta della lontra di mare, un piccolo mammifero che insieme al tasso, il furetto ed altri appartiene alla famiglia dei mustelidi: questo curioso animale ha dimostrato notevoli capacità nel riuscire a riconoscere e distinguere con sicurezza gli oggetti, utilizzando il tocco delle zampe e dei baffi. A mostrarlo oggi è un gruppo di biologi guidati dalla University of California Santa Cruz negli Stati Uniti, che hanno pubblicato questa storia su Journal of Experimental Biology.

Ciò che più ha colpito gli scienziati è la straordinaria sensibilità e l’ingegno dell’animale, che è in grado di distinguere, attraverso il tatto, oggetti che differiscono di pochi millimetri e in certi casi meno di un millimetro. I ricercatori hanno utilizzato un armadietto, posizionato in acqua vicino alla lontra di mare, contenente un paio di assi con scanalature verticali molto sottili, rispettivamente di 2 e 5 millimetri. Incuriosita, la lontra infilava la zampa in una fessura del piccolo mobile e toccava le due assi, imparando a riconoscere e distinguerle le scanalature. Una volta finito questo training, il piccolo mammifero era in grado di distinguere lo spessore di 2 millimetri da uno spessore di 4 su un altro reticolo presentato all’animale dai ricercatori: questo riconoscimento avveniva non soltanto con la zampa, ma anche con i baffi, anche questi sensibilissimi. La stessa precisione, inoltre. si mostrava sia svolgendo l’esercizio in aria che in acqua.

Una lontra di mare fotografata sott’acqua

Ciò che più ha sorpreso gli scienziati è la rapidità e la risolutezza della lontra di mare: per decidere e segnalare quale delle due assi sta toccando si sofferma soltanto due decimi di secondo con la zampa e quattro decimi di secondo con i baffi, quando un essere umano indugerebbe un tempo circa 30 volte più lungo.

Ma non è tutto. Dopo due mesi, i ricercatori hanno testato nuovamente, con un altro sistema, le abilità della lontra di mare. Che questa volta stupisce ancora di più: stavolta con la zampa e i baffi sembra riuscire a distinguere una scanalatura di spessore pari a 2 millimetri da una di 2,28 millimetri con la zampa (dunque che differisce meno di un terzo di millimetro), mentre con i baffi arriva a distinguere una differenza di circa mezzo millimetro. Insomma in questo caso potrebbe essere più precisa di un righello.

Riferimenti: Journal of Experimental Biology

Viola Rita

Giornalista scientifica. Dopo la maturità classica e la laurea in Fisica, dal 2012 si occupa con grande interesse e a tempo pieno di divulgazione e comunicazione scientifica. A Galileo dal 2017, collabora con La Repubblica.it e Mente&Cervello. Nel 2012 ha vinto il premio giornalistico “Riccardo Tomassetti”.

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