Chi ha l’età per il jet-lag

Il jet-lag potrebbe essere più rischioso per gli anziani. Uno studio sui topi dell’Università della Virginia pubblicato su Current Biology, ha trovato che lo stress causato dalle variazioni dei ritmi circadiani incide di più negli animali vecchi, mentre non avrebbe effetti significativi su quelli giovani.

Gli esperimenti sono stati condotti su gruppi di topi di età diverse: un primo gruppo lasciato in condizioni normali, un secondo gruppo sottoposto a una modificazione dell’orologio biologico di sei ore indietro, e infine un terzo gruppo a cui è spostato l’orologio sei ore in avanti. I risultati mostrano che il tasso di mortalità dei topi varia con l’età. La sopravvivenza dei topi anziani in condizioni normali era pari all’83 per cento, nel secondo gruppo era del 68 per cento e del 47 per cento nel caso di uno spostamento in avanti di sei ore del ciclo circadiano. I topi giovani, invece, non hanno risentito delle variazioni.

La ricerca fornisce nuove informazioni sul modo in cui la rottura dei ritmi circadiani (per esempio dovuta a viaggi intercontinentali o a turni lavorativi notturni) influisce sul benessere e la fisiologia a seconda dell’età. Di qui il sospetto che il jet lag  possa essere dannoso per la salute delle persone in età più avanzata. Per i topi, le cause sono legate alla privazione del sonno, allo stress e a una probabile interferenza del ritmo di sonno e veglia con il sistema immunitario. (f.i.)

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