Spazio

Eventi astronomici del 2023, tra eclissi, comete e sfilate di pianeti

Per gli appassionati di astronomia il 2023 si prospetta un anno ricchissimo di eventi, tra eclissi di Sole e di Luna e sciami meteorici “di qualità”, staffette di pianeti e persino il passaggio di una cometa. Ecco cosa ci attende, in ordine di comparsa.


Potremmo vedere la stessa cometa che videro i Neanderthal. Ecco quando


Gennaio e febbraio

Ad aprire la danza del cielo sarà lo sciame meteorico delle Quadrantidi, il cui picco è previsto nella notte tra il 3 e il 4 gennaio qualche ora prima dell’alba. Tuttavia, spiegano gli esperti dell’Unione Astrofili Italiani (Uai), l’osservazione sarà disturbata dal chiarore lunare. Sono previsti anche piogge di stelle cadenti “minori”: Cancridi (17 gennaio), alfa Idridi (19 gennaio) e alfa Leonidi (31 gennaio).

La cometa C/2022 E3 (Ztf), anche detta cometa dei Neanderthal, farà capolino nei nostri cieli tra gennaio e febbraio. Questo corpo celeste ha un periodo di rivoluzione attorno al Sole molto lungo, attorno ai 50mila anni. Per questo è possibile che i Neanderthal, i nostri antichi cugini estintisi circa 40mila anni fa, l’abbiano potuta vedere all’epoca del suo precedente passaggio ravvicinato al Sole. Il 12 gennaio 2023 la cometa si troverà in perielio, cioè il punto della sua orbita più vicino alla nostra stella, e nei giorni seguenti si avvicinerà progressivamente alla Terra per arrivare a una distanza minima di 42 milioni di chilometri il 2 febbraio. La vicinanza col Sole potrebbe rendere la cometa visibile dal nostro pianeta anche a occhio nudo, di certo con binocoli e, ancora meglio, piccoli telescopi. 

Protagonisti del cielo di gennaio e febbraio saranno anche i pianetiMarte, in particolare, è ancora visibile nella costellazione del Toro. Venere si renderà evidente più a lungo al tramonto sull’orizzonte a ovest e sarà in compagnia in Saturno: i due pianeti si troveranno in congiunzione il 22 gennaio. Sull’orizzonte est, alle prime luci dell’alba, ricomparirà Mercurio, mentre Giove sarà visibile sull’orizzonte sud-ovest nelle prime ore della notte. Chi volesse scorgere Urano e Nettuno dovrà munirsi di un telescopio, puntandolo rispettivamente in serata a sud e sull’orizzonte ovest dopo il tramonto del Sole.

Aprile e maggio

Il 20 aprile ci sarà la prima eclissi solare del 2023, e sarà uno spettacolo molto raro. Si tratterà infatti di un’eclissi ibrida: “poiché la superficie terrestre è curva – spiegano gli esperti della Nasa – a volte un’eclissi può passare da anulare a totale mentre l’ombra della Luna si sposta sulla superficie terrestre”. Sarà visibile dall’Oceano Indiano meridionale, Indonesia e Australia. A seconda del punto di osservazione, dunque, l’eclissi apparirà totale o anulare.

Per il 5 maggio è prevista la seconda eclissi del 2023. Stavolta si tratta di un’eclissi lunare di penombra, visibile da AsiaAustralia e dalle aree più a est di Europa e Africa.

Luglio e agosto

Oltre alle superlune del 3 luglio e del primo agosto, l’estate è il momento delle Perseidi, le lacrime di San Lorenzo. Nel 2023 il picco dello sciame meteorico è previsto fra il 10 e il 13 agosto e la Luna non creerà fastidio all’osservazione. Il 27 agosto, invece, gli esperti invitano a ammirare l’opposizione di Saturno.

Settembre e ottobre

Settembre (per la precisione il 29) si chiude con un’altra superluna, che sarà anche l’ultima dell’anno. Spazio a ottobre per altre due eclissi: una anulare di Sole il 14 ottobre (visibile nelle Americhe) e una parziale di Luna il 28 ottobre, che stavolta sarà osservabile da Europa (Italia compresa)AsiaAfrica e Australia occidentale.

Novembre e dicembre

A chiudere l’anno ci penseranno Giove e Urano, in opposizione a ottobre, e soprattutto lo sciame meteorico delle Geminidi, che si preannuncia molto ricco date le previste ottime condizioni di osservabilità. Infatti, tra il 13 e il 14 dicembre – momento del picco – “la Luna sarà praticamente assente”, ha ricordato all’Ansa Gianluca Masi, astrofisico e responsabile scientifico del Virtual Telescope Project.

Via: Wired.it

Credits immagine: Manny Becerra su Unsplash

Mara Magistroni

Nata e cresciuta nella “terra di mezzo” tra la grande Milano e il Parco del Ticino, si definisce un’entusiasta ex-biologa alla ricerca della sua vera natura. Dopo il master in comunicazione della scienza presso la Sissa di Trieste, ha collaborato con Fondazione Telethon. Dal 2016 lavora come freelance.

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