Collisione cosmica tra i ghiacci

Un’enorme palla di ghiaccio si scontra contro un pianeta nano: i frammenti sono scagliati attraverso il Sistema Solare e si formano due nuove lune per il pianetino Eris. Questo è lo scenario che Michael Brown e gli altri planetologi del California Institute of Technology di Pasadena (Usa) ritengono si sia verificato pochi miliardi di anni fa, in una zona prossima a Nettuno chiamata fascia di Kuiper. I ricercatori hanno scoperto numerosi nuovi oggetti in quell’area remota del Sistema Solare, dopo aver già individuato nel 2006 Eris, grande più o meno come Plutone, e uno strano oggetto chiamato  2003 EL61, di circa due terzi le dimensioni di Plutone.

La scoperta di cinque nuovi oggetti (il più grande dei quali misura 400 chilometri di diametro) e le implicazioni che ne derivano sono riportate questa settimana su Nature. I ricercatori suppongono che tutti siano i resti di una collisione catastrofica con il corpo celeste 2003 EL61. L’incredibile velocità di rotazione (un giro in meno di quattro ore) di questo corpo e la sua alta densità suggeriscono che abbia perso molto del suo mantello ghiacciato nella collisione cosmica. Le misurazioni spettroscopiche del telescopio di Mauna Kea nelle Hawaii suggeriscono che miliardi di anni fa la collisione frantumò il mantello del grande asteroide, imprimendogli la forte rotazione e dando luogo alle sue due lune e a miriadi di frammenti, composti quasi esclusivamente da cristalli di ghiaccio.

Un risultato inaspettato: la fascia di Kuiper non contiene oggetti di grandi dimensioni e “la probabilità di una collisione è quasi zero”, dicono i ricercatori. Inoltre, è della prima volta che si scopre una famiglia di asteroidi creata da un impatto cosmico oltre il pianeta Nettuno. (t.m.)

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