Come debellare il senso di colpa

Lucio Della SetaDebellare il senso di colpa, contro l’ansia, contro la sofferenza psichica.Marsilio, 2005pp.175, euro 12,00Mancanza di autostima, attacchi di panico, ansia e crisi depressive hanno un’unica origine: il senso di colpa. Questa la tesi di fondo del saggio di Lucio Della Seta “Debellare il senso di colpa”, che analizza in modo originale la formazione e lo sviluppo di questo particolare e a volte invalidante sentimento. Con il senso di colpa, infatti, si vive male sentendosi sempre inadeguati, perseguitati dalla convinzione di non valere nulla e dal timore di venire giudicati in modo negativo dai propri familiari, dai colleghi di lavoro o anche da perfetti sconosciuti. Ma da cosa nasce tutto questo? In quale momento della vita si viene “condannati” a un’esistenza così faticosa? Ovviamente durante l’infanzia. La risposta è già nota da tempo agli psicoanalisti, meno noti però sono i meccanismi che scatenano una tale reazione nella psiche infantile. E qui l’analisi che Della Seta sta conducendo sperimentalmente sui pazienti diventa veramente illuminante, soprattutto per i genitori che desiderino correggere alcuni loro atteggiamenti nei confronti dei propri figli. Le ferite all’amor proprio che avvengono durante l’infanzia si rimarginano con difficoltà. Questo un genitore lo deve tenere ben presente. Un’umiliazione subita in pubblico, una punizione sproporzionata, un commento ironico fuori luogo, possono generare nei bambini la sensazione di aver perso l’affetto dei propri genitori. La sensibilità delle persone varia, si sa, da individuo a individuo, e per qualcuno bastano pochi episodi del genere per trarre la fatale conclusione: attribuirsi la colpa dell’accaduto.Come superare questa convinzione che negli anni si radica nell’animo tanto da soffocare la libera espressione della personalità? E qui Della Seta avanza due soluzioni che, ribaltando alcune convinzioni filosofiche radicate nella nostra cultura, propongono come prima tappa della terapia una weltanshauung alternativa. Ecco i due assunti di fondo: innanzitutto l’essere umano non è una “macchina” dal funzionamento perfetto come alcuni medici vogliono far credere, quindi inutile ambire a eliminare del tutto le debolezze della nostra specie perché non ci riusciremo mai. La guarigione quindi parte da un ragionamento che, semplificato, suona più o meno così: io sto male, ma il resto degli homo sapiens non se la passa meglio, soffre per ragioni inutili alla sopravvivenza della specie, mentre non prova alcun dolore quando è afflitto da una malattia mortale come il cancro. È per sua natura debole e imperfetto. Come stupirsi quindi che lo sia anche io?La seconda tesi di fondo, invece, riguarda il principio del libero arbitrio ed è forse quella più difficile da mandare giù: ebbene il libero arbitrio non esiste, quindi inutile incolparci più di tanto delle conseguenze delle nostre azioni, la realtà esterna ha quasi sempre un decorso indipendente, che difficilmente possiamo controllare. Insomma, se non possiamo sconfiggere il senso di colpa possiamo almeno imparare a conviverci nella maniera più indolore possibile, con filosofia.

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