Dagli Stati Uniti arrivano nuove informazioni su come funzionano due dei repellenti per insetti più utilizzati al mondo: il composto chimico DEET (N,N-diethyl-m-toluamide) e il repellente naturale della citronella. Due studi condotti presso il Dipartimento di Chimica Biologica e Neuroscienze della Johns Hopkins School of Medicine (Maryland) hanno dimostrato che entrambe le sostanze agiscono attraverso una doppia stimolazione del sistema sensoriale. I risultati, pubblicati rispettivamente su Neuron e Current Biology, potrebbero contribuire al miglioramento dei composti attualmente usati per proteggere i raccolti e combattere la diffusione di malattie, come quelle trasmesse, per esempio, dalle zanzare.
La prima ricerca, pubblicata su Neuron, mostra come il DEET (l’ingrediente attivo più utilizzato per gli insettorepellenti negli ultimi cinquant’anni) agisca non solo attraverso i recettori dell’olfatto, ma anche tramite quelli del gusto. “Finora era noto il solo coinvolgimento dei recettori neuronali olfattivi”, ha spiegato Craig Montell, autore dello studio. Analizzando il comportamento dei moscerini della frutta (Drosophila melanogaster), i ricercatori hanno ora dimostrato che la sostanza blocca il comportamento nutritivo degli animali, un fenomeno che avviene tramite l’attivazione dei recettori neuronali del gusto: “Per quanto il DEET sia un composto volatile riconosciuto dai recettori olfattivi”, ha aggiunto il ricercatore, “i nostri risultati dimostrano che la sua efficacia sembra derivare da un’azione duale che inibisce l’istinto degli insetti a nutrirsi agendo sia sull’olfatto sia sul gusto”.
L’altro studio, condotto dal gruppo di ricerca di Craig Montell e pubblicato su Current Biology, si concentra sul meccanismo che regola la risposta del sistema olfattivo degli insetti alla citronella, un repellente naturale prodotto dalle piante. In questo caso la sostanza agisce solo a livello olfattivo, ma attraverso un doppio percorso. “La repulsione alla citronella avviene sia tramite l’attivazione del recettore olfattivo Or83b, sia attraverso il recettore canale TRPA1”, hanno spiegato i ricercatori. In particolare, nelle zanzare della famiglia Anopheles gambiae (le responsabili principali della diffusione della malaria nell’Africa Sub-Sahariana), l’attivazione di questo canale sembra avvenire per azione diretta della citronella. “Questa osservazione”, ha concluso Montell, “rende il TRPA1 delle zanzare un potenziale obiettivo per lo sviluppo di nuovi tipi di repellenti per ridurre la diffusione della malattia”.
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