Come si cura la donna

Le donne vivono più degli uomini, si sa: per le italiane lo scarto è di 4 anni (86,4 anni in media). Ma si ammalano di più e  vivono peggio, soprattutto le over 65. Non solo: stando ai numeri riportati nel libro “La salute della donna”, presentato ieri in una conferenza al Senato, se è vero che  le donne del sud Italia si ammalano meno – almeno per il momento – rispetto alle abitanti del centro-nord , la percentuale di coloro che muoiono è nettamente superiore.

I dati sono stati raccolti dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) e riportati per la prima volta in un ‘libro bianco’ da Water Ricciardi, direttore dell’Istituto di Igiene dell’Università Cattolica di Roma. Il volume, che sottotitola “Stato di salute e assistenza nelle regioni italiane”, rappresenta il primo approccio culturale, politico e geografico alla salute di genere, e guarda alla condizione femminile nel suo complesso, dagli stili di vita e alimentazione, ai fattori di stress psicofisico, ai dati epidemiologici.

Alcuni dati: in Campania muore il 9,9 per cento delle donne ricoverate (contro lo 0,7 per cento degli uomini); Puglia e Sicilia hanno il primato per l’obesità, presentando una percentuale di donne gravemente sovrappeso doppia rispetto a quella di Val d’Aosta e Lombardia. Grave la situazione anche delle malate di diabete mellito per le over 65, che nelle due regioni del sud citate presenta una mortalità tripla, se non quadrupla, rispetto ad alcune regioni del nord.

Secondo gli autori dell’indagine, l’aumento dei fattori di rischio e dell’incidenza delle malattie cardiovascolari per le donne del sud sono legate all’abbandono della dieta mediterranea e a stili di vita che non lasciano tempo per i controlli preventivi (l’occupazione femminile nel sud è in crescita del 5,8 per cento, contro il 3 per cento del centro-nord). E là dove ci sarebbe la volontà di sottoporsi a screening periodici, spesso mancano strutture adeguate o medici preparati. Il risultato è che nel sud solo una donna in menopausa su tre si sottopone a controlli cardiocircolatori annuali. A questo va aggiunto l’aumento della percentuale delle fumatrici (il 16 per cento della popolazione femminile), in controtendenza rispetto agli uomini. Come conseguenza, si assiste a una costante diminuzione dei tumori a trachea, bronchi e polmoni negli uomini e a un aumento nelle donne, dove sono passati da 1,6 a 1,8 ogni 10 mila individui.

Altri numeri che fanno riflettere sono quelli relativi agli screening per tumore al seno, prima causa di mortalità femminile dovuta al cancro. Se per il centro Italia la copertura è totale, e al nord è del 90 per cento, nel sud scende al di sotto del 40 per cento. Un fattore di stress cui il libro dà molta rilevanza è rappresentato dall’assistenza agli anziani: secondo i dati il 60 per cento delle donne con un malato in famiglia si dedicherebbe completamente alle sue cure, e questo causerebbe attacchi d’ansia nel 50 per cento dei casi. “L’obiettivo del libro bianco”, puntualizza Francesca Merzagora, presidente di Onda, “è fornire numeri attendibili e certi che siano input per le politiche sanitarie regionali”. In questo senso, anche la mancanza dei dati è di per sé un dato. (t.m.)

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