Categorie: Salute

Contro i brufoli, batteri “mangia sudore”

Scordatevi saponi, creme e detergenti. Il futuro della lotta all’acne potrebbero essere i “batteri mangia sudore”. Da uno studio condotto dalla Aobiome Llc, una società di biotecnologie specializzata in prodotti cosmetici, sembrerebbe infatti che una classe di batteri noti come Ammonia-oxidizing bacteria (Aob), o batteri nitrificanti, siano in grado di neutralizzare l’ammoniaca contenuta nel sudore, migliorando sensibilmente la salute della pelle, e contrastando disturbi come l’acne, o le ulcerazioni della cute.

Lo studio, presentato durante il quinto congresso annuale della American Society for Microbiology dedicato ai microorganismi benefici, ha coinvolto 24 volontari, a metà dei quali è stato chiesto di applicare un composto contenente i batteri sul viso e sul cuoio capelluto per una settimana, mentre agli altri veniva somministrato un placebo. I batteri scelti appartenevano al ceppo Nitrosomonas eutropha, che rappresenta un componente comune e fondamentale del ciclo dell’azoto nel suolo. Questi microorganismi sono infatti in grado di ossidare l’azoto (N), trasformando quindi l’ammoniaca (Nh3) in nitriti e nitrati, sostanze che nel microambiente della cute regolano funzioni fisiologiche fondamentali come i processi infiammatori, il rilassamento dei vasi sanguigni e la guarigione delle ferite.

I volontari sono stati seguiti per un periodo di due settimane dopo l’applicazione dei batteri, al termine del quale i soggetti che avevano ricevuto la terapia batterica hanno riportato un sostanziale miglioramento della qualità e dell’aspetto della pelle rispetto al gruppo di controllo. I miglioramenti inoltre sono risultati correlati alla quantità di batteri Aob riscontrabili sulla cute dei partecipanti, e nessuno dei volontari ha mostrato segni di effetti collaterali.

“Lo studio dimostra che i Nitrosomonas sono ben tollerati, e potrebbero quindi rappresentare un nuovo agente topico per la regolazione dei livelli di nitriti e nitrati sulla cute umana”, spiega Larry Weiss, responsabile scientifico della Aobiome Llc. “Il prossimo passo sarà ora condurre degli studi clinici per verificare il potenziale terapeutico dei batteri Aob in pazienti con gravi problemi di acne o ulcere diabetiche”.

Riferimenti: Ammonia Oxidazing Bacteria for Topical Skin Applications: Safety, Detection and Skin Metagenomics

Credits immagine: Derek K. Miller/Flickr

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

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