Corvi da favola

Come il famoso corvo della favola di Esopo, quattro cornacchie, studiate da Christopher Bird dell’Università di Cambridge, hanno usato alcune pietre per aumentare il livello dell’acqua contenuta in un recipiente. In questo caso l’obiettivo non era dissetarsi come nella favola greca, ma riuscire a mangiare un gustoso e succulento verme. L’impresa di Cook, Fry, Connelly e Monroe, raccontata sulle pagine di Current Biology non è la prima compiuta dal quartetto (Vedi Galileo).

Cook e Fry hanno portato a termine il loro compito al primo tentativo, mentre Connelly e Monroe hanno dovuto provare due volte. È sembrato inoltre che i corvi scegliessero la grandezza delle pietre, preferendo quelle più grandi, e che non tentassero invano di raggiungere il verme se non dopo aver lanciato il numero di sassi necessario allo scopo (Qui il link al video sul sito dell’Università di Cambridge). Come se non bastasse i quattro hanno dimostrato di non farsi imbrogliare facilmente: quando al posto dei sassi è stata offerta loro la segatura, hanno capito subito che non potevano ottenere lo stesso risultato.

I corvidi sono gli unici animali oltre ai primati a mostrare un simile comportamento. “Sono decisamente soprendenti e in molti modi competono con le grandi scimmie per capacità di problem solving”, ha spiegato Bird.

In natura l’uso di utensili è spesso legato a una forte motivazione. “I corvi selvatici non hanno bisogno di strumenti, non perché non siano in grado di usarli, ma perché hanno molto cibo a portata di becco”, ha concluso il ricercatore, sottolineando come i suoi corvi abbiano confermato che ‘la necessità aguzza l’ingegno’. (a.d.)

Riferimenti: Current Biology doi:10.1016/j.cub.2009.07.033

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