Cosa c’è da sapere sulla Corrente del Golfo

corrente del golfo
(La Corrente del Golfo agli infrarossi - Nasa, 2020)

Come vi abbiamo raccontato qui, i dati di uno studio recentemente pubblicato su Nature Communications confermano come la Corrente del Golfo stia rallentando e gli autori di questa ricerca sostengono che potrebbe addirittura collassare entro il 2095 con gravissime conseguenze sul clima, anche per l’Europa. Ma che cos’è esattamente la Corrente del Golfo? E perché è tanto importante per il sistema climatico così come lo conosciamo?

Che cos’è la corrente del Golfo?

La Corrente del Golfo è una corrente oceanica che porta acqua calda dal Golfo del Messico attraverso l’Atlantico fino alle coste dell’Europa.

La Corrente del Golfo è originata da un sistema di correnti circolari e potenti venti chiamato vortice subtropicale del Nord Atlantico. A generare le correnti sono le differenze di densità dell’acqua, a cui concorrono due fattori: la temperatura e la salinità. In poche parole la densità aumenta con l’abbassarsi delle temperature e con l’aumento del grado di salinità. Ciò significa che l’acqua fredda è più densa dell’acqua calda e l’acqua salata più densa di quella dolce.

Nel caso del vortice del Nord Atlantico, le acque superficiali evaporano e cedono calore all’atmosfera, così che il mare diventa più freddo e più salato: la densità dunque aumenta e l’acqua sprofonda nell’oceano “lasciando spazio” che viene prontamente occupato dalle acque più calde e meno dense della Corrente del Golfo.


Così il cambiamento climatico minaccia le Dolomiti


Quanto è veloce la Corrente del Golfo?

Secondo il Noaa, la velocità media della Corrente del Golfo è di 6,4 chilometri all’ora (km/h): può toccare un massimo di 9 km/h in alcuni tratti superficiali del suo percorso, ma proseguendo verso Nord rallenta attestandosi a una velocità di circa 1,6 km/h.

Il riscaldamento globale guidato dall’aumento dei gas serra, però, sta alterando le caratteristiche della Corrente del Golfo: le temperature dell’atmosfera e delle acque oceaniche stanno aumentando, riducendo la capacità delle correnti di inabissarsi. Inoltre lo scioglimento dei ghiacci diminuisce la salinità dell’acqua, riducendo ancora la sua densità.

Gli scienziati sono dunque concordi nel dire che la Corrente del Golfo sta rallentando e che un giorno potrebbe collassare con ripercussioni fortissime per il clima del pianeta. Sul quando questo potrebbe accadere, però, c’è dibattito.

In che modo la Corrente del Golfo influenza il clima?

L’acqua calda portata dalla corrente del Golfo ha un forte impatto sul clima delle regioni che ne vengono lambite. Rilascia calore e fa sì che gli inverni, in particolare, risultino più miti. La corrente del Golfo, insomma, è la ragione principale per cui l’Europa sperimenta un clima più temperato rispetto alle coste orientali del Nord-America: basti pensare alla differenza che esiste tra gli inverni di due città poste all’incirca alla stessa latitudine come New York e Madrid.

Da quanto tempo conosciamo la corrente del Golfo?

L’essere umano è a conoscenza della Corrente del Golfo da più di 500 anni. La prima segnalazione risale al 1513, a firma dell’esploratore spagnolo Juan Ponce de Leon. In poco tempo i marinai capirono che questa corrente poteva essere sfruttata per viaggiare più velocemente dal Messico alla Spagna. La prima mappa del percorso della Corrente del Golfo, però, fu tracciata da Benjamin Franklin nel XVIII secolo.

Come studiamo oggi la corrente del Golfo?

Gli scienziati oggi monitorano la corrente del Golfo grazie alle osservazioni satellitari, come quelle del Geostationary Operational Environmental Satellite-R o del satellite Aqua della Nasa che raccolgono informazioni sulla temperatura superficiale dell’Oceano Atlantico (e non solo), sull’evaporazione, le precipitazioni, i ghiacci polari, etc.

Via: Wired.it