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Cosa è veramente la memoria dell’acqua

No, i ferventi seguaci dell’omeopatia non possono gioire. Anche se le parole memoria dell’acqua fanno ripensare a un loro vecchio cavallo di battaglia, si tratta di tutt’altra cosa. Gli scienziati del Max Planck Institute for Polymer Research di Mainz e del Fom Institute Amolf di Amsterdam hanno mostrato che l’acqua, in effetti, ha davvero una memoria diversa rispetto a tutti gli altri liquidi.

In particolare, i ricercatori, come raccontano su Nature Communications, hanno caratterizzato le dinamiche strutturali locali dell’acqua liquida, ovvero, in altre parole, quanto velocemente cambiano i legami chimici tra le molecole d’acqua. Mediante dei laser ultraveloci, gli scienziati hanno scoperto che tali strutture persistono per tempi più lunghi di un picosecondo (un millesimo di miliardesimo di secondo), differentemente da quanto accade per gli altri liquidi. Donde il nome, per l’appunto, di memoria.

La scoperta, secondo gli autori della ricerca, è particolarmente importante per comprendere meglio le interazioni dell’acqua con l’atmosfera e con gli altri elementi: “L’acqua ricopre oltre il 70% della superficie terrestre”, spiega Mischa Bonn, direttore del Max Planck Institute for Polymer Research.

“Dal momento che la maggior parte delle reazioni chimiche e biologiche avviene in acqua o sull’interfaccia tra oceani e aria o nelle nuvole, comprendere il comportamento dell’acqua su scala molecolare è molto importante. I nostri risultati mostrano che l’acqua non si può trattare come un continuum, ma che, al contrario, esistono strutture locali specifiche che ne determinano il comportamento su queste scale”.

Via: Wired.it

Credits immagine: Evan Leeson/Flickr CC

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