Molecole che, lentissimamente, si organizzano, si disfano, si assemblano e riassemblano. E crescono fino a diventare catene abbastanza lunghe da rappresentare una base chimica per lo sviluppo della vita. È quanto ha appena confermato uno studio condotto dai ricercatori dell’università di Milano e della University of Colorado Builder, pubblicato sulla rivista Nature Communications. La scoperta, dicono gli scienziati coordinati da Tommaso Bellini, suggerisce uno scenario del tutto nuovo per le origini non biologiche degli acidi nucleici (cioè i costituenti del Dna), i mattoni fondamentali di ogni organismo vivente.
Diversi studi effettuati su minerali antichissimi avevano già svelato la presenza e l’evoluzione di batteri vissuti tre miliardi e mezzo di anni fa, mezzo miliardo di anni dopo la stabilizzazione della crosta terrestre, ma non era ancora chiaro cosa fosse avvenuto prima, cioè quale fosse il meccanismo che portò alla formazione di tali organismi unicellulari. Il lavoro appena pubblicato dimostra, per l’appunto, che l’auto-assemblaggio spontaneo di molecole di dna delle dimensioni di pochi nanometri porta alla formazione di legami chimici che, a loro volta, consentono di creare frammenti sempre più lunghi. Da cui poi è più probabile che evolva una forma di vita vera e propria.“Le nostre osservazioni”, spiega Noel Clark, uno degli autori dello studio, “spiegano cosa potrebbe essere accaduto sulla Terra quando comparvero i primi frammenti molecolari di dna”.
Erano già diversi anni che l’équipe di ricercatori esaminava l’ipotesi che la comparsa del dna sulla Terra primordiale fosse in qualche modo legata alle proprietà strutturali delle molecole e alla loro capacità di auto-organizzarsi in strutture più complesse. “Le nuove scoperte”, conclude Clark, “mostrano che, in presenza delle opportune condizioni chimiche, l’auto-assemblaggio spontaneo di piccoli frammenti di Dna in ‘pile’ di doppie eliche favorisce il loro legame in polimeri più lunghi. Una strada che collega il mondo pre-dna al mondo attuale”.
Via: Wired.it
Credits immagine: Enzymlogic/Flickr CC
Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…
Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…
Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…
Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…
L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…
Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…
Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.
Leggi di più