Dal curling alla sicurezza stradale

    Il progresso scientifico e tecnologico ha avuto sempre un peso rilevante nello sport, sia per migliorare le prestazioni degli atleti che per aumentarne la sicurezza. Ma dall’osservazione del curling nasce ora una storia contraria: dallo sport arrivano suggerimenti validi per il progresso tecnologico. In particolare per l’industria automobilistica. Osservando la squadra olimpica inglese di questa disciplina, infatti, un team di ricercatori guidati da Jane Blackford dell’Università di Edimburgo ha cominciato a studiare lo slittamento di materiali diversi sulla superficie gelata. Il curling consiste nel far scorrere sul ghiaccio una grande pietra di granito verso un obiettivo, mentre i membri della squadra “spazzano il percorso di traiettoria”. Quando il ghiaccio viene spazzato viene in parte fuso in superficie generando cosi una pellicola che aiuta la pietra a scivolare meglio. La squadra di Blackford, nel 2002, contribuì a sviluppare un dispositivo che misurava la pressione esercitata dalle spazzole sul ghiaccio. “Il team olimpico di curling ci ha dato l’input per cominciare questo studio”, afferma Jane Blackford, “ma adesso stiamo lavorando con alcune case automobilistiche per analizzare nel dettaglio il comportamento sul ghiaccio dei diversi tipi di pneumatici”. L’aderenza delle ruote di un veicolo, infatti, diminuisce nella zona di contatto con la strada e in presenza di ghiaccio è necessaria una pressione maggiore per non slittare. Lo studio condotto da Blackford potrebbe quindi migliorare i sistemi di controllo di trazione e di frenata assistita anche in condizioni critiche di aderenza. Inoltre potrebbe aiutare i produttori di pneumatici a riformulare la loro gomma per aumentarne l’efficienza. (m.z.)

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