L’olio usato delle friggitorie può alimentare i motori diesel. Ne sono conviti due ricercatori americani che da tempo stanno cercando di perfezionarne il processo di conversione. Il nuovo carburante sarebbe molto meno inquinante di quello attuale: brucia meglio – senza produrre zolfo, monossido di carbonio e particolati – e non contiene i famigerati idrocarburi aromatici, il benzene e il toluene. Ma, almeno per ora, la produzione del biodiesel richiede molto più tempo di quella del diesel tradizionale. E lo scopo di Bob Fox e Dan Ginosar, del Dipartimento per l’energia dell’Idaho National Engineering and Enviromental Laboratory – è proprio quello di trovare il modo di accelerarne i tempi, per poterlo vendere allo stesso prezzo del gasolio. Rimarrebbe però un’inconveniente: l’odore del “biodiesel” ricorda non poco quello del pollo fritto. Al punto che il National Park Service, che pensa di utilizzarlo per i trasporti nei parchi naturali, teme che possa scatenare assalti da parte di orsi famelici contro i bus carichi di turisti. (f.a)
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