Dall’uno al nove

Andrew Hodges
Il curioso dei numeri
Mondadori 2008, pp. 292, euro 19.50

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In un mondo dove sembra esserci bisogno di numeri sempre più grandi, oppure sempre più minuscoli, può forse sembrare strano – se non addirittura inutile – dedicarsi agli umili numeri interi da 1 a 9. Ma anche se non si vuole scomodare Kronecker e il suo motto “Dio ha creato i numeri interi: tutto il resto è opera dell’uomo”, questi numeri possono utilmente essere presi come punto di partenza per arrivare a una descrizione delle interazioni della matematica con il mondo reale. Questo è esattamente il compito che si è posto il matematico britannico Andrew Hodges, noto per la sua monumentale biografia su Alan Turing, Storia di un enigma, con questo libro, il cui titolo italiano è un po’ fuorviante a differenza dell’icastico originale One to Nine.

l libro è naturalmente composto da nove capitoli, uno per ciascuno dei numeri, con un tema che ricorre relativamente di frequente nel testo: il sudoku, che pur non essendo di per sé un rompicapo matematico, ma logico, viene comunque considerato da Hodges come un utile testa di ponte per poter parlare di numeri senza fare scappare il potenziale lettore. Il libro termina addirittura con un “sudoku a definizioni”; uno schema dove al posto delle cifre iniziali sono indicate delle lettere cui è associata una domanda. La risposta alla domanda è (chi l’avrebbe immaginato?) un numero da 1 a 9, e quindi rispondendo a un numero sufficiente di domande si hanno le informazioni necessarie per completare lo schema.

Ma a parte questa divagazione ludica, il libro spazia davvero su tutto, con lo stile leggero ma spesso tagliente proprio di Hodges. Dopo il primo capitolo in cui racconta da dove ha preso spunto per la stesura del testo, vale a dire dal libro del 1956 di Constance Reid “Da zero a infinito” e dalla diatriba tra il matematico puramente teorico Godfrey Harold Hardy e il “marxista pratico” Lancelot Hogben che nel 1936 scrisse “La matematica nella storia e nella vita”, passa a discettare davvero di tutto, a volte con qualche licenza poetica. Il capitolo sul Due è dedicato alla logica matematica e quello sul Tre alla fisica classica, ma nel Quattro, oltre alla relatività, vengono introdotti i numeri irrazionali. Proseguendo, il capitolo Cinque vede spiegato il rapporto aureo, i quasicristalli e i numeri di Fibonacci tutti effettivamente legati al numero 5; ma il capitolo sul Sei ci porta alle lotterie (anche nel lotto inglese, come il Superenalotto, vengono estratti sei numeri) e i codici crittografici. Il Sette parte dall’ovvia scelta del calendario per arrivare alle misure fisiche assolute; l’Otto coniuga l’informatica teorica con le macchine di Turing e i Numeri Davvero Grandi; infine il capitolo Nove è dedicato alle considerazioni sul sistema scolastico britannico, con il suggerimento paradossarle di diminuire la quantità di matematica resa obbligatoria, e concentrarsi invece sull’aritmetica di base. Che senso ha, afferma, saper sommare 37/51 e 8/27, quando in pratica la somma più complicata da fare sarà quella di un quarto d’ora più venti minuti?

In qualche punto, Hodges si lascia prendere la mano ed esagera con la parte strettamente matematica; fortunatamente si possono saltare le pagine che si ritengono troppo complicate senza perdere il filo del discorso. Un testo insomma adatto a tutti, anche al semplice “curioso dei numeri”!

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