Ancora un anno. Tanto bisognerà aspettare perché sia pronto il primo prototipo di un detector in grado di scovare grazie ai raggi cosmici piccole quantità di materiale nucleare nascoste. Lo afferma sulle pagine di Nature l’inventore dell’apparecchiatura: Christopher Morris, fisico nucleare dei laboratori americani di Los Alamos. Il dispositivo, interfacciato con un computer, sarà in grado di captare e visualizzare la deviazione che i Muoni o mesoni M – particelle presenti nelle radiazioni cosmiche – subiscono attraversando la materia, deviazione elevata nel caso di materia molto densa come l’uranio e il plutonio. Morris sostiene che la sua invenzione è in grado di scovare un quantitativo di uranio pari alle dimensioni di un frutto anche se fosse nascosto in un luogo insospettabile, per esempio un camion carico di pecore, e che potrà essere utilizzata presso le frontiere durante i normali controlli. Arnold Wolfdale, astronomo e fisico dell’Università inglese di Durham, sostiene la validità del dispositivo pur affermando l’economicità e la facilità d’uso dei tradizionali contatori Geiger. (p.d.a.)
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