Discriminazione femminile

Una ricerca condotta dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Firenze su sette paesi europei, fra cui l’Italia, ha mostrato che in ambito sanitario le donne subiscono discriminazioni. Lo studio pubblicato nell’ultimo numero di Stroke, organo ufficiale dell’American heart association, ha coinvolto 4.499 pazienti ricoverati per ictus in 22 ospedali: 2.260 donne e 2.239 maschi. Le donne prese in esame presentavano maggiori problemi dei pazienti di sesso maschile; in generale condizioni più gravi di coma o di paralisi, disturbi del linguaggio, difficoltà di deglutizione e incontinenza urinaria. Nonostante le notevoli differenze diagniostiche, esami come la tac (85,7 per cento negli uomini e 77,1 per cento nelle donne), il doppler (44 per cento negli uomini e 32,8 per cento nelle donne), l’ecocardiogramma (30,5 per cento negli uomini e 22,8 per cento nelle donne) e l’angiografia (9,5 per cento negli uomini e 5,5 per cento nelle donne) sono stati effettuati in percentuali significativamente inferiori nelle donne. “È chiaro”, come sottolinea Antonio Di Carlo, coordinatore della sessione italiana della ricerca, “che in Europa il sesso del paziente è un importante fattore che sembra condizionare sia l’uso delle risorse diagnostiche che l’esecuzione di alcuni interventi terapeutici”. (b.s.)

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