Dove nasce il pessimismo

Il pessimismo sarebbe associato all’attività del lobo frontale del cervello. Lo ha dimostrato un gruppo di ricercatori della Vanderbilt University (Nashville, Tennessee), in uno studio appena pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Lo psicologo David H. Zald, in collaborazione con i colleghi del Minneapolis Veterans Affairs Medical Center e della University of Minnesota, ha eseguito una serie di misurazioni con la Pet – la tomografia a emissione di positroni – su 89 volontari sani di età compresa tra 18 e 55 anni. Le scansioni sono state effettuate dopo che i volontari avevano risposto a un questionario per stabilire le loro condizioni emotive e classificarle in base a una scala di indicatori negativi dell’umore (irritabilità, ansia, rabbia, ecc.). Le immagini ad alta risoluzione ottenute con la Pet hanno messo in evidenza una correlazione tra i vari gradi di malumore e l’attività cerebrale nella corteccia prefrontale ventromediale (tre o quattro centimetri al di sopra dell’occhio destro). “Essendo una correlazione”, puntualizza Zald, “non è possibile stabilire se questa attività è la causa del malumore oppure se ne è l’effetto. Ha comunque senso che questa correlazione esista lì, perché gli studi condotti sugli animali hanno dimostrato che questa regione cerebrale controlla la velocità del battito cardiaco, la respirazione, i livelli di acidità dello stomaco, la sudorazione e altre funzioni che sono strettamente connesse all’umore”. (f.n.)

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