Categorie: Ambiente

Due nuovi alleati per Iter

Anche Stati uniti e Cina parteciperanno alla costruzione dell’International thermonuclear energy reactor (Iter), un imponente progetto di ricerca per produrre attraverso la fusione nucleare energia in quantità tali da permettere l’abbandono dei combustibili fossili. La notizia è stata resa pubblica all’VIII incontro internazionale sul progetto tenutosi qualche giorno fa in Russia. In un reattore a fusione l’energia viene prodotta dalla trasformazione degli atomi di elementi leggeri in elementi più pesanti. Per ottenere questa fusione è necessaria una temperatura di 100 milioni di gradi Celsius – all’incirca la temperatura che si ha nel centro del sole – che permette al gas leggero (in particolare, deuterio e tritio, entrambi isotopi dell’idrogeno) di passare allo stadio di plasma che, a sua volta, diventerà un gas pesante. In questo processo si produce un significativo aumento di energia. Che, nelle intenzioni del progetto Iter, verrà usata per produrre energia elettrica per un largo consumo. Le ricerche potrebbero portare a risultati rivoluzionari: un’energia inesauribile, con gas leggeri che si possono facilmente ricavare dall’acqua e dal litio, elemento quest’ultimo presente in abbondanza su tutto il pianeta. L’energia prodotta è un’energia pulita, senza scarti inquinati o radioattivi. Ed infine la sua resa è superiore a quella dei combustibili fossili: con un chilogrammo di gas naturale si produce la stessa quantità di energia che si ottiene con 10 milioni di chilogrammi di petrolio. L’investimento stimato per il progetto è intorno ai cinque milioni di dollari ripartiti con varie modalità, ancora da stabilire, fra i partner. Le candidate a sede per il reattore sono Canada, Francia, Spagna e Giappone. L’inizio dei lavori è fissato per il 2006 e la fine per il 2014. Il termine massimo per la ricerca è stimato in 20 anni. Maggiori dettagli saranno resi pubblici durante il prossimo incontro internazionale che si terrà a Vienna a maggio. (b.s.)

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