Duello sulla bomba atomica

Micheal Frayn
Copenaghen
Sironi 2009, pp.192, euro16,00

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“La storia non è ciò che accade , ma ciò che agli uomini sembra sia accaduto quando guardano indietro”. Con questo post scriptum Micheal Frayn rivela il senso profondo del suo famosissimo testo teatrale Copenaghen, uscito in questi giorni in una  nuova edizione per Sironi. Non sappiamo infatti cosa i due protagonisti della piéce – i fisici Niels Bohr, ebreo filo americano, e Werner  Heisenberg, coinvolto nel progetto nucleare tedesco – si siano effettivamente detti in quel fatidico incontro (realmente avvenuto) nella capitale danese occupata dai nazisti nell’autunno 1941. Ma non ha nessuna importanza, sembrano dirci le parole di Frayn: molto più interessante è immaginare gli argomenti che avrebbero potuto affrontare e avere così il pretesto di andare oltre il singolo episodio, per allargare lo sguardo sui rapporti tra potere politico, scienza e morale non solamente durante la Seconda Guerra Mondiale ma in tutti i tempi.

Restano quindi senza risposta le domande che hanno ossessionato per anni gli storici: Heisenberg voleva coinvolgere Bohr nella realizzazione della bomba? Oppure cercava consigli su come tirarsi fuori da un compito ingrato? O ancora, sperava di carpire informazioni su un eventuale progetto alleato? La conversazione tra i due fisici premi Nobel, come se l’è immaginata Frayn, non dà delucidazioni a riguardo, ma è descritta come un appassionante duello verbale, avvenuto alla presenza dell’unica testimone Margrethe, moglie di Bohr, che attraversa temi di etica, politica, fisica. Le argomentazioni si susseguono e si rincorrono senza mai trovare quel giusto incastro che completa definitivamente il puzzle. Come nel principio di indeterminazione formulato da Heisenberg, la prospettiva da cui si guardano di volta in volta gli eventi è capace di modificare  gli elementi della realtà e impedirne la conoscenza oggettiva. All’interno di questa riedizione troviamo anche due scritti in cui il drammaturgo inglese descrive la genesi del suo lavoro, i retroscena i documenti su cui ha studiato.

La nuova edizione del libro esce in concomitanza al lancio della tourné dello spettacolo teatrale con la regia di Mauro Avogadro e Massimo Popolizio (Heisenberg), Umberto Orsini (Bohr) e Giuliana Lojodice (Margrethe) come interpreti (informazioni sulla tourné su www.cssudine.it). L’allestimento (scene di Giacomo Andrico), a metà tra un processo e una confessione, scarno e particolarmente intenso ha già conquistato pubblico e critica, dimostrando che è possibile portare  la scienza a teatro  e avere anche successo.

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