E-cigarette e cerotti, efficacia modesta

Che fine hanno fatto le sigarette elettroniche? Dopo diversi mesi di “boom”, con l’apertura di diversi punti vendita in tutta Italia, ora si assiste a una forte decrescita, come accusa l’Associazione Nazionale Fumo Elettronico (Anafe). A causare la chiusura di molti esercizi sono soprattutto le ipotesi di tassazione: l’imposta del 58,5% (versata in anticipo dal rivenditore), che doveva scattare il primo gennaio 2014, potrebbe infatti essere anticipata per cercare di colmare la seconda rata dell’imposta sugli immobili, causando ulteriori perdite al settore dopo il boom iniziale: secondo il presidente dell’Anafe Massimiliano Mancini, almeno l’80 per cento dei produttori e rivenditori è a rischio fallimento una volta in vigore la tassa. Già oggi il solo annuncio del decreto avrebbe causato una perdita del 50% del fatturato a Ovale, uno dei maggiori produttori italiani.

E tuttavia, al di là delle varie controversie riguardo la loro sicurezza (vedi Galileo: E-cigarette, i dubbi degli esperti), resta ancora da capire se le sigarette elettroniche siano davvero uno strumento efficace per chi desidera smettere di fumare (vedi Galileo: Le e-cigarette fanno davvero smettere di fumare?). Ora uno studio condotto dall’Università di Auckland, in Nuova Zelanda, e presentato al meeting dell’European Respiratory Society mostra come da questo punto di vista l’efficacia delle e-cig sia paragonabile a quella dei cerotti alla nicotina. Ovvero, piuttosto scarsa.

I dati, va detto, sono ancora preliminari, ma sembrerebbero provare che, tra cerotti alla nicotina e sigarette elettroniche, queste ultime sarebbero un’opzione solo di poco migliore per chi vuole liberarsi una volta per tutte dalle ‘bionde’. Lo  studio, pubblicato su The Lancet ed eseguito su 657 persone, ha mostrato che il 7,3% dei candidati che ha fatto uso delle sigarette elettroniche ha smesso di fumare dopo 6 mesi, mentre solo il 5,8% di quelli che hanno utilizzato ai cerotti ha raggiunto lo stesso risultato. Inoltre, il 57% delle persone che hanno usato e-cigarette hanno dimezzato il numero di sigarette fumate ogni giorno, contro il 41% degli utilizzatori del cerotto. 

“Sebbene i nostri risultati non mostrino alcuna lampante differenza tra sigarette elettroniche e cerotti in termini di successo nel far smettere di fumare in 6 mesi, sembra dunque che le e-cigarette siano più efficaci nell’aiutare i fumatori a diminuire il numero di sigarette tradizionali”, ha commentato Chris Bullen, autore dello studio. “E’ anche interessante notare”, continua il ricercatore, “che le persone che hanno partecipato alla ricerca sembravano più entusiaste delle e-cigarette che dei cerotti. Data la crescente popolarità di questi dispositivi in molti paesi, e le conseguenti incertezze nelle normative, sono necessari studi più lunghi e approfonditi per cercare di capire una volta per tutte se le sigarette elettroniche possano davvero aiutare a smettere di fumare”.

Peter Hajek, direttore della Tobacco Dependence Research Unit della Queen Mary University di Londra, ha definito questo studio pionieristico: “Il messaggio chiave è che le e-cigarette sono efficaci quanto i cerotti alla nicotina, e sono anche più attraenti per molti fumatori, e possono essere comprate nella maggior parte dei paesi senza le restrizioni dei farmaci impiegati nelle terapie o il costoso coinvolgimento di professionisti. Questi vantaggi suggeriscono che le sigarette elettroniche possono potenzialmente aumentare il tasso di rinuncia al fumo e ridurre i costi di chi vuole smettere”.

Riferimenti: The Lancet doi:10.1016/S0140-6736(13)61842-5

Credits immagine: pixelblume/Flickr 

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