E il clima cambiò con l’orbita terrestre

Un’anomalia dell’orbita terrestre è all’origine della glaciazione che, 23 milioni di anni fa, interruppe temporaneamente il progressivo disgelo del pianeta. La scoperta, pubblicata su Science, è opera di James Zachos, professore di Scienze della Terra presso la University of California di Santa Cruz. Verso la fine dell’Oligocene un’immensa coltre di ghiaccio si espanse a partire dall’Antartico, invertendo la generale tendenza al riscaldamento globale e alla diminuzione della copertura glaciale. Colpa, sostiene Zachos, di alcune anomalie orbitali, note come cicli di Milankovitc (dal nome dell’astrofisico che per primo ipotizzò la correlazione tra le variazioni della geometria Terra-Sole e il paleoclima). Nel tardo Oligocene, a causa di una rara combinazione tra le diverse componenti che determinano la variabilità dell’orbita, si verificò un periodo di insolita stabilità climatica. Le escursioni termiche stagionali diminuirono e, ai Poli, le temperature estive scesero di qualche grado, abbastanza da causare l’espansione dei ghiacci. Per risalire alla corrispondenza tra gli eventi astronomici e la glaciazione, Zachos e i suoi collaboratori hanno analizzato “carote” di sedimenti scavate dai fondali oceanici. La composizione chimica degli strati fossili permette infatti di ricostruire con estrema precisione la cronologia delle variazioni climatiche. (f.n.)

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