E la foglia si trasformò in petalo

Trasformare delle foglie in petali. Un sogno che sa vagamente di alchimia, oggi realtà grazie a un gruppo di biologi dell’Università della California a San Diego. A garantire il risultato è una nuova classe di geni floreali (denominata Sep), da loro recentemente scoperta, insieme a tre altri geni responsabili della crescita dei fiori. I risultati della ricerca sono stati pubblicati dal giornale scientifico Current Biology. Normalmente i fiori sono formati da una successione di quattro corone: quella più esterna dei sepali, che circonda il germoglio, quindi quella dei petali. E, infine, le due corone degli organi riproduttivi dei fiori: gli stami – gli organi maschili -, e i pistilli, quelli femminili. “Lo scorso maggio avevamo scoperto che tre geni identici, mutando insieme, producono un’anormalità conosciuta da 2000 anni ma che gli scienziati non erano mai riusciti ad identificare” ha affermato Martin F. Yanofsky, coordinatore della ricerca. Quest’anormalità, conosciuta come “doppio fiore” si produce quando petali, stami e pistilli vengono convertiti in sepali. Sulla base di questi risultati i ricercatori hanno individuato i geni responsabili della produzione dei petali e hanno cercato di farli esprimere nelle foglie, dove altrimenti sarebbero rimasti silenti. L’esperimento è riuscito con la pianta della mostarda, l’Arabidopsis, dove due dei geni SEP in combinazione con altri tre responsabili dello sviluppo dei fiori si sono dimostrati sufficienti a convertire le foglie in petali. (p.c.)

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