E’ la notte della luna blu, ecco cos’è

Solitamente gialla-grigia, a volte rossa, raramente rosa e occasionalmente anche blu. Sì, la Luna ci mostrerà anche sempre la stessa faccia ma quanto a colori non c’è che da sbizzarrirsi. A parte il caratteristico giallo-grigio però e il rosso – la luna di sangue che abbiamo ammirato durante l’eclissi di aprile, dovuta alfiltro applicato dalla nostra atmosfera – il resto dei colori sono solo legati alle leggende e alle usanze popolari di battezzare le lune piene con diversi nomi. Così dopo la Luna di fragola dello scorso giugno (di fragola perché avviene in giugno, quando si raccoglie la maggior parte delle fragole, e non perché rosa) stasera è la notte della Blue moon (la Luna blu). Perché?

Il colore anche stavolta non c’entra nulla (o quasi, leggete sotto) e non aspettatevi di vedere il nostro satellite cambiarsi d’abito stasera. La Luna blu è la luna extra che appare in un anno. Ovvero: normalmente si ha una luna piena ogni mese (il mese sinodico dura circa 29 giorni), ma in alcuni anni la differenza tra anno solare e anno lunare produce una luna piena in più in un mese (circa ogni due/tre anni). Questa luna prende nome di luna blu (anche se in realtà originariamente era chiamata così la terza luna in una stagione di quattro). Ancor più famosa è l’espressione once in a blu moon”, a indicare eventi rari e molto rari, quasi assurdi (non così tanto poi). Sì, ma perché proprio blu? In realtà, secondo una delle versioni più diffuse, sembrerebbe cheblue derivi da un vecchio termine inglese, belewe (usato col significato di betray, tradire). Una luna traditrice sarebbe stata quella che induceva a credere la fine della stagione quando invece non era così (in una stagione solitamente ci sono tre lune piene, con la luna blu quattro).

Ma va detto che probabilmente al mito della luna blu ha contribuito anche il fatto che talvolta la Luna può apparire effettivamente bluastra (con la luna extra questo però non c’entra nulla). La Nasa riporta infatti casi in cui il nostra satellite avrebbe assunto colori bluastri, come in seguito alla storica eruzione delKrakatoa alla fine del Diciannovesimo secolo, quando le polveri delle ceneri raggiungendo l’alta atmosfera contribuirono a velare di blu (e a volte di verde) la Luna (un effetto dovuto alla dispersione della luce rossa ad opera della particelle piccolissime intorno a 1 micron di diametro, diffuse nell’aria, che favoriscono il passaggio invece di altre lunghezze d’onda, colori). In tempi più recenti anche altri vulcani hanno tinto la Luna di blu (come il  Monte St.Helens e El Chichon nel 1980 e nel 1983). Infine anche grossi incendi di foreste, con le particelle di cenere che emettono, possono causare lo stesso fenomeno. Eventi insomma tutt’altro che auspicabili, per cui se cercate una luna blu affidatevi a un filtro.

Via: Wired.it

Credits immagine: -Reji/Flickr CC

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

3 giorni fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

6 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

1 settimana fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

2 settimane fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

2 settimane fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più