I capelli visti al microscopio svelano sorprese

Combinando un fascio di raggi X e la microspia elettronica a trasmissione, un team di ricercatori del Brasile e di New York è riuscito a scoprire la presenza di cheratina beta nella struttura dei nostri capelli e a determinarne un quadro più dettagliato dell’organizzazione interna. La scoperta è stata presentata da Vesna Stanic durante l’American Crystallographic Association (ACA) Meeting 2015.

Il capello è costituito principalmente da molecole di cheratina (alfa) disposte in una sorta di struttura gerarchica, in cui l’elemento base è conosciuto come filamento intermedio. Stanic ha deciso di esaminare più da vicino il modello di diffrazione dei capelli (grazie a un fascio di raggi X inferiori al micron rivolti parallelamente -piuttosto che perpendicolarmente- all’asse del capello). Usando un fascio di raggi X e la microscopia elettronica a trasmissione, il team di ricercatori è stato in grado di suddividere nello spazio la struttura delle tre regioni principali del capello: midollo, corteccia e cuticola.

Dall’analisi è stata osservata una nuova regione strutturale nella corteccia, al confine con la cuticola. “Abbiamo scoperto che anche all’interno della cuticola la cheratina alfa è assente, indicando invece la presenza di beta-cheratina. Fino ad ora, si è creduto che la cheratina dei capelli avesse solo una conformazione alfa”, ha spiegato Stanic. “La ricerca fornisce la prova inconfutabile della variazione di fase nelle tre principali regioni del capello ed è un passo importante verso una migliore comprensione dell’ordine gerarchico dei filamenti intermedi di cheratina”.

Riferimenti: American Crystallographic Association (ACA) 2015 Meeting,

Credits immagine: Fabiano Emmanuel Montoro/LNNano, CNPEM

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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