Studiano gli andamenti dei mercati finanziari. Osservano gli indici mibtel, e i tassi di cambio. Sono i “nuovi fisici” che – nei giorni in cui la discesa delle Borse mondiali ha azzerato i guadagni registrati nel corso del 1999 – cercano di scoprire le “leggi” dell’economia. Come? Attraverso l’econofisica, una scienza giovane e poco conosciuta, che un gruppo di studiosi italiani dell’Infm (Istituto nazionale fisica della materia) sta cercando di divulgare, anche via Internet. Il suo scopo è di studiare i sistemi finanziari con approccio e metodologie proprie della fisica. In pratica, osservare i flussi economici come fossero un fenomeno della natura.
Inizialmente questi studi erano portati avanti da un piccolo numero di cultori della materia, e l’econofisica era tenuta al dì fuori degli orizzonti accademici. Negli ultimi anni, però, lo scenario è radicalmente cambiato. Due mesi fa L’European Physical Society ha riconosciuto ufficialmente questa disciplina. E attualmente centinaia di fisici svolgono proprio nell’Università ricerche sui sistemi economici e finanziari. Sono nate riviste scientifiche come l’”International Journal of theoretical and Applied Finance”, o ampie sezioni dedicate all’econofisica in giornali come “Physica A”. Ma non solo. Questa disciplina sta creando buone prospettive di impiego professionale nel campo imprenditoriale. Secondo una recente ricerca condotta dall’ “UK Engineering and Physical Sciences Research Council”, nel Regno Unito ha trovato lavoro nel settore finanziario il 48% dei dottori di ricerca in fisica e matematica statistica. E l’Unione banche svizzere si avvale già della collaborazione di alcuni pionieri dell’econofisica, come Doyne Farmer, ex direttore dell’Università statunitense di Santa Fè. Mentre in Italia la società assicurativa Ina sta sperimentando il nuovo metodo avvalendosi della collaborazione dell’astrofisico Gabriele Susinno. In questo caso l’econofisico applica i suoi studi al Servizio mercati dei capitali.
Ma la relazione tra fisica ed economia ha una storia lunga e interessante. All’inizio del secolo, nel 1905, Einstein, studiando il moto browniano – ovvero l’osservazione di granelli di polline sospesi in acqua, che si muovono come se fossero vivi- scoprì il moto incessante e disordinato di particelle di materia immerse nei fluidi per effetto dell’agitazione termica. E trovò anche il modo di descriverlo matematicamente. Cinque anni prima, il matematico Louis Bachelier, allievo di Poincaré, osservando anche lui il moto browniano, arrivò a formulare la stessa descrizione matematica. Ma la applicò alle sue ricerche con cui spiegava la dinamica dei titoli trattati alla Borsa di Parigi. “I due scienziati si possono definire precursori dell’econofisica. Infatti, la variazione del prezzo di un bene finanziario trattato in Borsa sembra seguire proprio il processo browniano”, spiega il professore Rosario N. Mantegna, responsabile del gruppo di ricerca dell’Unità Infm di Palermo, e autore, insieme a H.Eugene Stanley, del libro “An Introduction to Econophysics. Correlation and Complexity in Finance”. Il libro – che sarà edito a novembre dalla Cambridge University Press – per gli esperti del settore è già una pubblicazione da culto.”A Palermo stiamo analizzando tutti i dati di transazione della Borsa di Wall Street degli ultimi quattro anni. Con questa ricerca vogliamo studiare le evoluzioni dei prezzi della Borsa di New York, per evidenziare eventuali regolarità statistiche”, continua Mantegna. “Per esempio, dallo studio della transizione di fase da acqua a ghiaccio, emerge il ruolo determinante delle regolarità statistiche d’insieme”.
Così la speranza degli econofisici è che le teorie della fisica possano rivelarsi importanti per la comprensione del comportamento dei mercati finanziari. I ricercatori sono in grado di utilizzare strumenti e tecniche di approccio sconosciuti alle altre discipline. “Ma anche noi fisici ci troviamo davanti ad alcune difficoltà”, spiega Marco Raberto del gruppo di econofisici dell’Infm di Genova, che proprio in questi giorni ha ricevuto tramite internet un annuncio di offerta di lavoro, per un esperto di econofisica, dalla Banca Norwich Union di Dublino, “perché oltre ad essere fisici bisogna avere una preparazione di tipo economico finanziaria. Che non si improvvisa facilmente”.