È l’ora dei Giochi

La Macchina di Antikythera, risalente al primo secolo prima di Cristo, è considerata il più antico calcolatore meccanico della storia. Ruotando una serie di ruote dentatate, infatti, si possono scoprire le relazioni tra i cicli astronomici e dedurre le posizioni relative di Sole e Luna, in modo tale da prevedere le eclissi. Ma, secondo uno studio pubblicato su Nature, avrebbe anche altre funzioni: potrebbe determinare il calendario delle Olimpiadi. I giochi olimpici, infatti, avevano un preciso inizio, visto il coinvolgimento di tutte le popolazioni greche: il giorno di Luna piena più vicino al solstizio d’estate (21 giugno). Il calcolo di questo giorno non era semplice e, secondo gli autori dello studio, diretti da Tony Freeth dell’Antikythera mechanism research project, la Macchina sarebbe servita proprio a questo (qui un video relativo allo studio).

Il congegno è stato rinvenuto nel 1901 nel relitto di una nave naufragata nelle acque dell’isola di Antikythera, vicino a Creta. Si tratta di 82 piccoli frammenti di rame e bronzo. Gli ingranaggi, costituiti da ruote dentate che attivavano delle lancette, erano incassati in una scatola di legno alta 34 centimetri, ampia 18 e spessa nove.

In passato, altri studi avevano già rivelato la complessità del meccanismo. Grazie alla tecnologia ai raggi X e a una Tac tridimensionale, i ricercatori erano riusciti in precedenza a leggere le iscrizioni e a decifrare il funzionamento dei quadranti. La Macchina di Antikythera serviva a calcolare la posizione del Sole, della Luna e il moto di 5 pianeti. Ora, l’equipe diretta da Freeth ha decodificato una nuova iscrizione del quadrante posteriore dello strumento, identificando i nomi dei 12 mesi, scritti in dialetto corinzio. Inizialmente si pensava che il quadrante posto in alto sul retro contasse il tempo in base al Ciclo Callippico, corrispondente a 76 anni. Ora scopriamo invece che i cicli sono di quattro anni, l’intervallo che intercorre tra due Olimpiadi. Il sistema evidenziato per il computo dei mesi ricorda quello in uso a Tauromenion, colonia siciliana fondata dagli abitanti di Siracusa. Questo contribuisce ad avvalorare l’ipotesi che il relitto della nave ritrovato ad Antikythera provenisse proprio dalla Sicilia. (f.g.)

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