Categorie: Società

È tempo di radio-rete

Tiziano Bonini
La radio nella rete. Storia, estetica, usi sociali
Edizioni Costa & Nolan
pp. 187, euro 16,40

Che cosa succede alla radio quando va in Rete? A dieci anni dal primo incontro della radio con Internet si ha la possibilità di avere dati necessari per stendere un ricco resoconto sugli effetti e sui cambiamenti portati da un nuovo “ibrido mediale”, la radio-rete. Tiziano Bonini, dottorando in Comunicazione, media, sfera pubblica presso l’Università di Siena e borsista di ricerca all’Istituto di comunicazione dell’Università Iulm di Milano, ripercorre la storia e i significati sociali e estetici dell’incontro di due culture, quella radiofonica e quella della rete che, complice il telefono, condividono tutt’oggi parte dello stesso percorso.

Il libro si propone come un saggio e infatti lo è a tutti gli effetti, ma fin dalle prime pagine la prosa di Bonini, calda e informale, fa della sua esperienza di ricerca un racconto sensoriale e emozionale: “…ricordo ancora con esattezza il momento in cui il mio computer ha cominciato a emettere i primi vagiti provenienti da Internet…un medium freddo che improvvisamente prendeva a surriscaldarsi con l’aggiunta della voce…quella sera mi sentii come se per la prima volta avessi scoperto la radio…”.

Nella prima parte del libro l’autore presenta l’ambito del suo studio e propone al lettore gli strumenti tecnici e semantici per vivere le pagine seguenti in modo interattivo. È possibile, infatti, avendo a disposizione la rete e collegandosi ai link con cui Bonini correda ogni paragrafo, accompagnare il percorso proposto dalla lettura con l’ascolto personale delle numerose web-radio citate, nel caso esse siano ancora on-line, instaurando un colloquio virtuale con l’autore.

Si parla di tecnologia streaming ovvero di come la Rete abbia acquisito per la prima volta la parola diventando un medium anche sonoro e di come la radio e la Rete abbiano cominciato a “flirtare” fino a fondersi nella creazione delle cosiddette radio web-only, che differiscono dalla radio nella tecnica di ascolto, ma anche arrivando a ibridazioni talmente spinte da perdere ogni caratteristica della cara progenitrice, come per esempio quelle che si autodefiniscono audio-magazine, vere e proprie riviste sonore on-line. Lo streaming, per la sua relativa usabilità tecnica, permette a chiunque di dare una voce alla rete e, viste le caratteristiche di quest’ultima, di parlare potenzialmente con tutto il globo, nonché di ascoltarlo. Nella seconda parte si narra la nascita delle prime web-radio, dell’ingresso delle major nella loro sfera di interesse e del problema dei diritti d’autore che investe la rete dal 1998.

Bonini focalizza la sua attenzione sul caso delle web-radio italiane, portando esempi significativi come radio Lilliput, on-line dal 1999 fino a pochi anni fa, cercando di sottolineare lo spirito di produzione dei format proposti e tenendo sempre un occhio sulla radio tradizionale a scopo comparativo. Bonini sottolinea, inoltre, la funzione di colmare gap informativi delle radio di movimento in rete come l’esempio di Radio Gap, nata durante il G8 di Genova del 2001.La terza parte è dedicata all’analisi di un fattore importante nella vita di un medium, il suo pubblico.

Quando, come e chi ascolta la radio in rete? La riflessione di Bonini porta lontano, la possibilità dell’ascolto asincrono (podcasting), dopo aver scaricato, ad esempio, il nostro programma preferito, rende la fruizione audio della le rete un’esperienza solitaria e di ricerca personale. Il pubblico sembra lasciare fuori dalla rete la sua veste di massa acritica. Si parla poi di digital divide, discriminatore globale tra chi può e chi non può ascoltare la rete.

Nell’ultima parte Bonini affronta direttamente il problema che serpeggia per tutta la narrazione, quello della riconfigurazione dello spazio e del tempo da parte della radio-rete. La radio-rete permette di trascendere dal luogo in cui ci si trova per collegarsi in tempo reale, o quasi, con l’altro capo del mondo. Si sperimenta la sensazione di annullamento delle distanze, ma il viaggio istantaneo non è per tutti, è solo per chi detiene la tecnologia necessaria. Si perde nella rete anche la scansione del tempo dettata dai palinsesti radiofonici tradizionali. Ma questo non è semplicemente lo specchio di quello che sta accadendo anche al tempo delle nostre vite? Si fa frammentato, liquido, flessibile.

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