“Dichiaro oggi la fine dell’epidemia da ebola virus in Mali”. Così ha parlato ieri Ousmane Kone, ministro della salute del Mali, dopo 42 giorni in cui non è stato segnalato nessun caso di nuova infezione (42 giorni corrispondono a due volte il periodo massimo di incubazione del virus). E se a questo aggiungiamo che i nuovi casi sono in diminuzione anche nei tre paesi maggiormente colpiti dalvirus (sierra Leona, Guinea e Liberia) si tratta decisamente di buone notizie per l’emergenza di ebola, che preoccupa non poco l’Organizzazione mondiale della sanità.
La Guinea, riferisce l’Oms, ha infatti riportato il minor numero di casi dallo scorso agosto. Situazioni simili si registrano per laLiberia (il numero di casi settimanali, nell’ultimo aggiornamento, è il più basso da giugno) e la Sierra Leone (il numero più basso di contagi settimanali dallo scorso agosto).
L’epidemia che complessivamente ha causato oltre 8.400 vittime(e più di 21mila contagi) in Mali è stata contenuta con successo. Otto i casi e sei i morti, limitati, ha ricordato Kone, grazie al lavoro e all’impegno degli operatori sanitari nazionali e internazionali.
L’ultimo caso segnalato nel paese risale agli inizi di dicembre, mentre il primo venne registrato a ottobre, con la bambina che arrivava dalla Guinea poi deceduta.
Confinare i contagi ha significato il monitoraggio di circa 300 casi di contatto e il Mali è stato il sesto paese africano a riportare casi di ebola. Come riferisce Reuters, il paese era stato vicino a essere dichiarato libero dal virus già a novembre, prima che vennero segnalati nuovi casi. Al momento, insieme al Mali, anche la Nigeria e il Senegal, dopo la segnalazione di alcuni casi, sono i paesi africani dichiarati liberi dal virus.
Via: Wired.it
Credits immagine: Global Panorama/Flickr CC
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