Ecco il “batterio del bioterrorismo”

Completato il genoma di un batterio patogeno che potrebbe essere utilizzato negli attacchi bioterroristici. Gli scienziati del Tigr (The Institute for Genomic Research) hanno sequenziato l’intero genoma del batterio Brucella suis, che provoca la brucellosi dei maiali, e lo hanno confrontato con Brucella melitensis, la specie analoga che attacca le capre. Secondo Ian Paulsen e colleghi, che hanno presentato i loro risultati su Proceedings of the National Academy of Sciences di questa settimana, i genomi delle due specie – entrambe responsabili di infezioni anche nell’essere umano – presenterebbero “fondamentali similarità” tra loro e con altri microbi che causano malattie nelle piante. “Questo studio,” spiega Paulsen, “suggerisce che le differenze tra i patogeni degli animali e delle piante non sono così grandi come gli scienziati credevano. I meccanismi di infezione potrebbero essere simili”. Gli umani possono contrarre la brucellosi per contagio dagli animali infetti (per contatto diretto, attraverso cibi contaminati o per inalazione). I sintomi sono simili a quelli dell’influenza (febbre, mal di testa, mal di schiena e debolezza), e talvolta possono manifestarsi pericolose e invalidanti infezioni al sistema nervoso centrale. La malattia è raramente mortale. Non esistono al momento vaccini e il batterio è considerato una potenziale arma di bioterrorismo. Negli anni Cinquanta e Sessanta l’esercito degli Stati Uniti mise armi a base di B. suis, che vennero distrutte nel 1969, quando il governo Usa interruppe il programma di guerra batteriologica. (f.n.)

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