Ecco il pianeta con tre tramonti

È 450 volte più grande della Terra e su di esso, ogni giorno, si assiste a tre albe e tre tramonti. Si tratta di un nuovo pianeta di un cosiddetto sistema ternario, ovvero con tre soli, appena scoperto nella costellazione dell’Auriga da un gruppo di ricerca dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), guidato da Stefano Desidera dell’Osservatorio astronomico di Padova.

Di pianeti che orbitano intorno a tre stelle se ne conoscono solo altri sette. Fino a qualche anno fa gli astronomi erano fortemente scettici riguardo all’ipotesi che ciò potesse avvenire; poi, nel 2005, a far cambiare loro idea sono state una serie misurazioni delle deviazioni delle frequenze elettromagnetiche emesse dalle stelle di tali sistemi. Ultime, le rilevazioni italiane, in via di pubblicazione su Astronomy & Astrophysics, e già on line su ArXiv.

La nuova scoperta è stata possibile grazie allo spettrografo SARG, installato presso il Telescopio nazionale Galileo (Tng) sulle Isole Canarie, ma i ricercatori stanno oggi cercando di osservare il pianeta anche con il telescopio ottico. Per ora è stato stabilito che si tratta di un gigante gassoso che orbita intorno a una stella madre siglata con il codice HD132563B, simile al Sole per massa, temperatura superficiale e stadio evolutivo. Questo astro è legato alla gravità di altre due stelle, visibili nella costellazione dell’Auriga. Il pianeta dista dalla sua stella madre circa 2,6 volte la distanza Terra-Sole, e impiega poco più di quattro anni per completare un’orbita. 

Queste e altre caratteristiche rendono il sistema planetario particolarmente interessante da studiare: scoperte come questa possono aiutare gli scienziati nella determinazione del numero totale di mondi presenti nell’Universo. I sistemi con più di una stella sono molto diffusi e si calcola siano più della metà di tutti quelli presenti nel cosmo: ad esempio, anche Proxima Centauri, la stella della nostra Galassia più vicina al Sole, fa parte di un trio di astri. 

Il rilevamento, frutto di osservazioni che durano da dieci anni, arriva in un momento di particolare importanza per la ricerca astronomica in Italia: nei prossimi mesi entrerà infatti in funzione al Tng un nuovo strumento di ricerca di pianeti extrasolari, lo spettrografo Harps-N. “La qualità del telescopio e della sua ottica ci permetteranno di seguire le tracce di pianeti piccoli come la nostra Terra”, ha detto Emilio Molinari, direttore del Tng. “E potremo verificare se tali pianeti siano abitabili”, ha concluso Molinari.

Credit immagine: Nasa

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