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Eclissi di Sole del 25 ottobre 2022, ecco come vederla

Il 25 ottobre 2022 la Luna si frapporrà tra il Sole e la Terra mettendo in scena uno degli eventi astronomici più spettacolari di sempre, un’eclissi solare. Che nel nostro paese sarà parziale, con una percentuale di diametro solare coperto che andrà dal 29% circa (nel nord Italia) al 22% circa (nel sud). L’eclissi inizierà poco dopo le undici di mattina e durerà circa due ore: non essendo totale, come dicevamo, non vedremo scendere di colpo la notte, ma certamente potremo apprezzare una significativa diminuzione della luce solare. Dal momento che i nostri occhi sono particolarmente capaci nel compensare i cambiamenti di luminosità, per percepire l’inizio dell’eclissi senza guardare direttamente il Sole si possono adottare alcuni accorgimenti: per esempio prendere un punto di riferimento, come un edificio, e guardarlo a intervalli regolari dall’inizio dell’eclissi per fare caso ai cambiamenti di illuminazione. Se doveste essere impossibilitati a seguire l’evento da una postazione favorevole, potete collegarvi al sito del Virtual Telescope, che seguirà l’eclissi in diretta streaming con il commento dell’astrofisico Gianluca Masi.

Che tipo di eclissi è

L’eclissi solare del 25 ottobre fa parte della cosiddetta famiglia Saros, una serie di eclissi separate tra loro da un intervallo di 6.585 giorni, pari a 18 anni, 10 giorni e 8 ore (o 18 anni, 11 giorni e 8 ore, a seconda di quanti anni bisestili cadono nell’intervallo temporale). Tutte le eclissi che appartengono alla famiglia Saros sono molto simili tra loro, dal momento che la Luna si trova pressappoco nella stessa posizione rispetto al proprio nodo (il punto, cioè, dove l’orbita del nostro satellite interseca quella terrestre) e alla stessa distanza dalla Terra. Inoltre, le eclissi Saros avvengono sempre più o meno nello stesso dell’anno; per di più, il fatto che l’intervallo tra un evento e l’altro non sia pari a un numero intero di giorni ma sfasato di otto ore fa sì che la Terra compia ogni volta un terzo di giro in più rispetto all’eclissi precedente, cosicché le eclissi sono visibili da regioni del globo sempre diverse (ogni volta si avanza di 120° verso ovest, per la precisione).

Attualmente, sono in corso circa 40 serie di eclissi di tipo Saros, identificate con un numero progressivo. Quella del 25 ottobre 2022 è una Saros 124, la cinquantacinquesima della serie: la prima si è verificata il 6 marzo 1049 e l’ultima, la numero settantatré, avrà luogo l’11 marzo 2347.

Come guardarla

È bene ribadire che guardare il Sole a occhio nudo non è una buona idea, visto che la radiazione luminosa (anche quella non visibile) può provocare danni permanenti alla vista anche se l’astro è parzialmente oscurato. Il fai da te è dunque assolutamente da evitare: non usate vecchie fotografie, radiografie, vetri affumicati o occhiali da sole, che vi esporrebbero a rischi inutili. Meglio acquistare filtri e occhiali appositi, disponibili anche online a un prezzo tutto sommato contenuto; in alternativa, ci si può servire anche di occhiali da saldatore, purché abbiano un indice di protezione almeno numero 14, reperibili nei negozi di ferramenta. Oppure, ancora, si può praticare un foro su un cartoncino, proiettandone l’immagine al suolo o su una parete per godersi l’eclisse senza guardare direttamente il Sole.

Come fotografarla

Anche binocoli, macchine fotografiche e telescopi sono a rischio se non si utilizzano protezioni adeguate. Binocoli e telescopi possono essere utilizzati con filtri appositi, disponibili online e nei negozi di materiale astronomico. Per le macchine fotografiche esistono specifici filtri, piuttosto costosi, ma che possono tornare utili per fotografare anche le macchie solari. Gli esperti, inoltre, consigliano di regolare manualmente messa a fuoco ed esposizione, perché la grande quantità di luce solare può ingannare i sensori della macchina fotografica. L’esperto di foto astronomiche Andrew Fazekas consiglia di scattare due foto: una durante l’eclissi e una (nella stessa posizione della prima) all’ora del tramonto, per poi unire le due immagini in post-produzione e ottenerne una più simile all’esperienza reale dell’eclissi. Il consiglio si applica però alle eclissi totali, e non alle eclissi parziali come quella del 25 ottobre.

Via: Wired.it
Credits immagine: NASA/Joel Kowsky

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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