Un sesto degli uomini italiani, soffre di eiaculazione precoce, il disturbo sessuale di gran lunga più comune tra la popolazione maschile. Lo hanno affermato gli esperti della Società italiana di urologia durante un congresso europeo in corso a Madrid, anticipando i dati raccolti in uno studio in via di pubblicazione condotto dall’équipe di Paolo Verze, ricercatore dell’Università Federico II di Napoli.
“Dallo studio appena terminato”, ha spiegato Verze, “emerge che l’eiaculazione precoce è il disturbo sessuale più comune tra gli uomini italiani. Ne soffre circa il 17% del totale, ovvero quasi cinque milioni di persone. Al secondo posto ci sono le disfunzioni erettili, di cui soffre il 13% dei maschi”. Sempre secondo gli esperti, nella maggior parte dei casi si tratta di eiaculazione precoce di tipo primario, cioè che si manifesta già durante l’adolescenza, in occasione dei primi rapporti, una patologia cronica che sembrerebbe dipendere poco da ansia e stress.
Sempre in occasione del congresso di Madrid è stato presentato un altro studio italiano, realizzato da un’équipe di ricercatori dell’Università di Palermo, coordinata da Carlo Pavone. Gli scienziati hanno esaminato l’efficacia di un farmaco (dapoxetina, per la precisione) e psicoterapia per la cura dell’eiaculazione precoce su un campione di 150 pazienti. Utilizzando il solo farmaco, i pazienti sono arrivati da 79 secondi a 203 secondi (tempo trascorso tra inizio del rapporto ed eiaculazione); con la psicoterapia, sono passati da 75 secondi a 323; il gruppo che ha avuto una terapia combinata, infine, è passato da 74 secondi a 600. I risultati, dunque, mostrano che la cura migliore per l’eiaculazione precoce sembra essere proprio una terapia combinata di farmaci e psicoterapia. E, se avanza tempo, anche qualche esercizio per il pavimento pelvico.
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