Einstein, scienziato e personaggio

Pietro GrecoEinstein. Lo scienziato e il personaggio, dalla relatività speciale alla ricerca dell’unificazione della fisicaAlpha Test, 2004pp. 192, euro 9,50Tutti conoscono Albert Einstein, lo scienziato per eccellenza, il genio per antonomasia. Eppure in pochi comprendono le ragioni profonde che l’hanno portato a rivoluzionare la fisica. E ancora meno noti sono i suoi rapporti con la politica, l’antisemitismo, il nazismo, la bomba atomica. Aspetti tutti affrontati da questo libro con una completezza sorprendente, che ci restituisce un’immagine unitaria di uno dei personaggi più rappresentativi dell’intera storia umana.Pietro Greco, giornalista scientifico, prima ancora di descrivere la sua biografia in dettaglio, intende dare un senso profondo all’intera opera scientifica di Einstein. A cominciare dal suo “weltbild”, la necessità di trovare una visione d’insieme di ogni aspetto dell’esperienza umana attraverso un’unica legge universale. Una necessità filosofica ancor più che scientifica. E proprio su questa strada Einstein percorre i suoi primi passi che lo porteranno, nel 1905, a sparare quelli che il collega Louis De Broglie non esitò a definire i “tre razzi fiammeggianti” che illuminarono la notte della fisica del secolo scorso: i lavori fondamentali sull’effetto fotoelettrico, sul moto browniano e sulla relatività ristretta. Ognuno dei quali, vale la pena sottolinearlo, sarebbe bastato per innalzare lo scienziato tedesco sull’Olimpo della scienza. Ma Einstein non si accontenta di questi risultati parziali e continua nella sua ricerca della Verità, che lo porterà, nel 1916, alla formulazione della Relatività Generale, mettendo in discussione un gigante come Newton. La fisica ormai rivoluzionata sfuggirà negli anni successivi al controllo del fisico tedesco, che combatterà la visione probabilistica della meccanica quantistica, alla cui nascita egli stesso aveva contribuito in maniera determinante. Ma mai rinuncerà al suo progetto di unificazione, che lo accompagnerà sul letto di morte.Albert Einstein diventa in breve uno degli scienziati più famosi di ogni tempo e probabilmente il primo ad avere un così forte ascendente sulla gente comune e sui mass media. Accanto alla sua frenetica attività scientifica, trova il tempo di manifestare le sue idee politiche, radicalmente pacifiste. Negli anni successivi, la sua posizione preminente lo esporrà in prima persona all’infamia dell’antisemitismo della Germania nazista, tanto da spingerlo, nel 1932, a un esilio volontario negli Stati Uniti, dai quali non tornerà mai più indietro. Pietro Greco descrive in maniera molto coinvolgente l’atmosfera pesante di quel periodo e assegna gravi responsabilità all’ambiente accademico tedesco, che non solo non evitò, ma in alcuni casi perfino caldeggiò, l’espulsione di migliaia di scienziati ebrei dal paese. Con l’amaro contrappasso che molti di essi contribuirono alla costruzione della bomba atomica statunitense, alla quale collaborò – indirettamente – lo stesso Einstein, costretto a rivedere il suo pacifismo incondizionato per combattere il nazismo.La forza di questa biografia è rappresentata proprio dal filo conduttore che l’autore individua nell’attività scientifico-filosofica di Albert Einstein. Sicuramente non è un libro incentrato sulla vita privata (che pure avrà un ruolo importante) del grande fisico, ma piuttosto una sorta di lettura ragionata degli aspetti principali del suo pensiero, inquadrati nel drammatico contesto storico della prima metà del Novecento. Un libro interessante che lascia trasparire la vera genialità del personaggio: la sua caparbia convinzione che tutto si deve poter spiegare in un modo semplice e universale. E che l’essere umano è in grado di scoprirlo.

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