Guadagnare voti facendo ridere? Secondo uno studio dell’Università di Washington, è una possibilità da prendere molto sul serio. Durante la campagna elettorale per le presidenziali del 2000, infatti, la popolarità di George W. Bush è aumentata sensibilmente tra gli spettatori del programma comico Dave Letterman Show, dopo che il futuro presidente ha preso parte alla trasmissione. “Tutti parlano di come le trasmissioni di intrattenimento stiano diventando importante per le elezioni, ma noi abbiamo le prove di quanto possono effettivamente influenzare l’immagine dei candidati” sostiene Patricia Moy, professore di comunicazione all’università di Washington, che presenterà i risultati sabato alla conferenza annuale della International Communication’s Association a New Orleans. Lo studio è stato condotto su un campione di 11.482 adulti, ai quali è stato chiesto quanto spesso guardassero questo tipo di programmi comici (detti “late night” perché vanno in onda tipicamente in seconda serata) e di dare una valutazione dei candidati. Dopo l’apparizione di Bush al Letterman Show, la parte del campione che aveva assistito alla trasmissione aveva un atteggiamento più favorevole di quanto non fosse in precedenza. Naturalmente Bush non è stato l’unico candidato ad usare i media per diventare più popolare; ma il suo rivale, l’allora vicepresidente Al Gore, guadagnò meno dalle sue apparizioni a “The tonight show with Jay Leno”, perché era già molto popolare tra gli spettatori abituali di questo tipo di show, tendenzialmente di sinistra. Secondo Moy, il vantaggio è maggiore per un candidato semi sconosciuto. Lo spettatore tipo di Letterman è per lo più giovane, uomo e ‘liberal’, un segmento chiave dell’elettorato che tutti i politici cercano di conquistare. (g.ca.)