Società

Embrioni alla ricerca, la Consulta respinge il ricorso

Non è affare della Corte costituzionale, ma del legislatore. Così la Consulta ieri si è espressa in merito alla questione di legittimità sollevata sul divieto di donare embrioni alla ricerca previsto dalla legge 40. A sollevare la questione erano state le richieste di una coppia di Firenze che chiedeva di donare alla ricerca egli embrioni non utilizzabili prodotti dalla fecondazione assistita cui era ricorsa. Ma la Corte ha respinto il ricorso, rimandando le decisioni al legislatore, e giudicando la questione inammissibile, motivando così la scelta: “In ragione dell’elevato grado di discrezionalità, per la complessità dei profili etici e scientifici che lo connotano, del bilanciamento operato dal legislatore tra dignità dell’embrione ed esigenze della ricerca scientifica: bilanciamento che, impropriamente, il Tribunale chiedeva alla Corte di modificare, essendo possibile una pluralità di scelte, inevitabilmente riservate al legislatore”.

La questione quindi era decidere cosa fare degli embrioni non destinati all’impianto e quindi a eventuali gravidanze.

Si stima che siano almeno 3.862 gli embrioni censiti crioconservati per i quali i proprietari hanno espresso l’intenzione di non utilizzarli per un processi parentali, cui si aggiungono 6.279 per i quali non è possibile rintracciare i legittimi proprietari e che rimangono congelati.

La decisione della Consulta rimanda ora la questione, se utilizzare o meno a fini di ricerca gli embrioni non destinati all’impianto, al Governo. “Dopo la decisione odierna della Corte Costituzionale e la presa di posizione da parte del Governo Renzi, non resta che la strada del Parlamento e delle Corti internazionali per rimuovere il divieto di ricerca su embrioni non idonei per una gravidanza”, scrivono dall’Associazione Luca Coscioni, da anni impegnata nella lotta per al libertà di ricerca, che rilancia la petizione sulle staminali embrionali. Staminali che nei laboratori italiani arrivano comunque, ma dall’estero: “una condizione di ipocrisia obbligata”, aveva commentato la scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo, tra gli esperti dell’audizione sul tema della donazione degli embrioni respinta dalla Corte Costituzionale.

“Porteremo in Parlamento le richieste dei malati e della scienza e sosterremo tutte le azioni legali possibili dinanzi alle giurisdizioni internazionali per richiamare l’Italia all’obbligo del rispetto della libertà di ricerca scientifica e dei diritti delle persone malate”, concludono dall’Associazione Luca Coscioni.

Via: Wired.it

Credits immagine: Image Editor/Flickr CC

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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  • Io sono anti-abortista ma non utizzare questi embrioni per la ricerca la trovo una cretinata. Tanto sono soacciati lo stesso, tanto vale sacrificarli per una buona causa.

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