Categorie: Salute

Emicrania, la colpa è dell’aura

Soffri di emicrania? È colpa della tua aura. No, non stiamo parlando del campo di energia che, secondo la parapsicologia, circonda ogni persona, ma di quello che in medicina viene definito come l’insieme di sintomi che precede l’arrivo di un mal di testa. Secondo uno studio pubblicato su Science da Hulya Karatas e il suo gruppo di ricerca della Hacettepe University, in Turchia, la serie di eventi neurologici responsabili dei fastidiosi sintomi che annunciano l’arrivo dell’emicrania sarebbero i veri responsabili dell’emicrania stessa. In che modo? Promuovendo il rilascio di proteine ad azione infiammatoria che stimolano i nervi del cranio provocando una sensazione di malessere.

Andiamo per ordine. Che cos’è l’aura? Una serie di disturbi neurologici a carico della vista e, talvolta, anche del linguaggio, delle funzioni motorie e della sensibilità. Di solito precede un attacco di emicrania e sembrerebbe essere innescata dalla cosiddetta Cortical Spreading Depression (Csd). Con questo nome si intende un’improvvisa ondata di eccitazione dei neuroni della corteccia cerebrale seguita da un altrettanto rapido “spegnimento”. La Csd inizia a livello del lobo occipitale del cervello, l’area sede della vista, per poi propagarsi anteriormente verso le aree sensitive e motorie.

Per alcuni ricercatori, sarebbe proprio questa depressione corticale propagata a far nascere l’emicrania stimolando i nervi del trigemino, un fascio di fibre sensitive somatiche che innervano testa, faccia e bocca. Questa ipotesi è stata confermata dall’equipe di Karatas che ha svelato l’esistenza di un vero e proprio meccanismo molecolare “ponte” tra la Csd e la sensazione di dolore che accompagna ogni mal di testa. Secondo i ricercatori, l’attivazione e depressione dei neuroni corticali innesca una serie di eventi che terminano col rilascio di proteine ad azione infiammatoria, le cosiddette Hmgb1. Queste proteine portano a una stimolazione prolungata dei nervi del trigemino provocando dolore a livello della testa e del viso.

Bloccando la cascata di venti innescati dalla Csd, come hanno fatto i ricercatori nel cervello di topi, effettivamente scomparivano tutti i sintomi del mal di testa. Secondo questo modello, le Hmgb1 si comporterebbero come “sentinelle” d’allarme che mettono in guardia l’organismo da una situazione anomala, ovvero lo stress indotto sui neuroni della corteccia cerebrale dalla depressione corticale propagata. In un certo senso, quindi, l’emicrania è un male necessario per avvertire l’organismo che qualcosa non va.

Riferimenti: Science doi:10.1126/science.1231897

Credits immagine: Arty Smokes / Flickr

Martina Saporiti

Laureata in biologia con una tesi sui primati, oggi scrive di scienza e cura uffici stampa. Ha lavorato come free lance per diverse testate - tra cui Le scienze, Il Messaggero, La Stampa - e si occupa di comunicazione collaborando con società ed enti pubblici come l’Accademia dei Lincei.

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