Energia, un settore che non cresce

A livello mondiale, l’aumento dei consumi energetici nel 2001 è stato modesto. Colpa della recessione economica generale, che è stata accelerata dagli attentati dell’11 settembre e che potrebbe essere aggravata da una guerra in Iraq. E’ quanto conclude il Rapporto energia e ambiente 2002 dell’Enea presentato questa mattina a Roma. Non solo i consumi sono stabili, ma l’intero settore energetico dell’ultimo anno è rimasto sostanzialmente immutato: tra i trend generali c’e’ la lenta sostituzione del petrolio (che soddisfa ancora il 40 per cento della domanda globale) con il gas naturale. La terza fonte di energia più usata è il carbone, con un consumo in crescita sopratutto per lo sviluppo economico di India e Cina. I settori che assorbono la maggior parte dell’energia sono, in misura uguale, quello industriale, quello dei trasporti, il residenziale e terziario. La suddivisione in paesi produttori di fonti energetiche e paesi consumatori si accentua, soprattutto se osservata in prospettiva. Mentre le risorse occidentali sono sempre di meno, in Medioriente si trova il 65 per cento del petrolio e il 36 per cento del gas. L’Italia dipende per la prima fonte dalla Libia e per la seconda da Algeria e Russia. L’estrazione di petrolio nel territorio nazionale (Basilicata), è risultata molto inferiore alle aspettative. Da una parte la disparità nella distribuzione delle risorse dà conto dei conflitti in atto a livello geopolitico, dall’altra anche sul piano ambientale non mancano i problemi. Ad esempio, le emissioni di CO2 dell’Unione Europea, che aderisce al protocollo di Kyoto, sono complessivamente diminuite di 3,5 punti percentuali nel periodo dal 1990 al 2001; ma se si studiano le emissioni dovute ai mezzi di trasporto si osserva un andamento crescente. L’Italia, poi, e’ al terzo posto in Europa per quantità di gas emesso, dopo Germania e Regno Unito. Di fronte a questo scenario le vie indicate dall’Enea sono la diversificazione delle fonti, l’aumento dell’efficienza nell’utilizzo delle risorse convenzionali e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Su questo fronte va registrata la notevole crescita (25 percento) delle energie “alternative”, che comunque continuano a soddisfare una porzione estremamente ridotta della domanda di energia. (m.ca.)

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