A prima vista sembra una normale stella di neutroni, ma in realtà le sue emissioni a raggi X rivelano proprietà piuttosto insolite che stanno sfidando gli astronomi. L’oggetto misterioso, chiamato 1E161348-5055, in breve 1E, e distante circa 10.000 anni luce, è stato osservato grazie al satellite XMM-Newton dell’Esa da un gruppo di ricercatori italiani dell’Inaf di Milano (Istituto italiano di astrofisica spaziale e fisica cosmica) e del Dipartimento di fisica nucleare e teorica dell’Università di Pavia. La sorgente di raggi X è singolare soprattutto per un fatto: le emissioni si ripetono con una periodicità di 6-7 ore, un valore decine di migliaia di volte superiore al periodo tipico di una stella di neutroni. La giovanissima età della stella (ha solo 2.000 anni) e la sua lenta rotazione rendono 1E un esemplare unico in questa categoria di oggetti. Due le ipotesi: 1E potrebbe essere un nuovo tipo di magnetar, una sottoclasse delle stelle di neutroni fortemente magnetizzata; la stella sarebbe dotata quindi di un fortissimo campo magnetico che però ha subito un forte rallentamento nel trasferimento di energia dalla stella al disco di polveri formatosi dopo l’esplosione della Supernova. Uno scenario alternativo prevede che 1E costituisca un sistema binario con un’altra stella, non rilevabile dagli strumenti per la sua bassa luminosità e piccole dimensioni. Ma 1E potrebbe anche essere il “capostipite” di una nuova classe di corpi celesti finora sconosciuti. La comprensione della sua natura potrà aprire scenari nuovi per la formazione di stelle di neutroni, oggetti molto compatti e densi, che rappresentano la fase evolutiva finale per stelle con massa medio grande. (ma.ma.)