Entro il 2015 il controllo delle malattie neglette

“Le malattie neglette possono essere messe in ginocchio”. Lo ha dichiarato Margaret Chan, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). E ha fissato anche una scadenza temporale precisa: entro il 2015 dovranno essere sotto controllo. La sfida, insieme alla richiesta di un forte e decisivo impegno, arriva da Ginevra in occasione della presentazione del primo rapporto dell’Oms in materia: “Working to overcome the global impact of neglected tropical diseases”.

Il documento analizza l’impatto globale di 17 malattie neglette tropicali – tra cui Malattia di Chagas, Dengue, Schistosomiasi, Lebbra, Rabbia, Tripanosomiasi (malattia del sonno), Elmentiasi e Leismaniosi – che colpiscono sopratutto le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo, dove le pessime condizioni igieniche e abitative si coniugano con l’abbondanza di animali e insetti vettori di malattie. Le conseguenze a lungo termine di queste infezioni variano a seconda della patologia e includono cecità, cicatrici sfiguranti, ulcere, dolori acuti, arti deformi, carenze cognitive, ritardo nello sviluppo fisico e danni agli organi interni. Sono endemiche in 149 Paesi del mondo e danneggiano la vita di almeno un miliardo di persone.

“Le malattie tropicali costano miliardi di dollari ogni anni in perdita di produttività, e le aziende di settore devono esser incoraggiate a realizzare farmaci per la loro cura”, a dichiarato Chan. Spesso per trattare queste malattie basterebbero pochi centesimi. Per esempio, il costo dell’invermectina e dell’albendanzolo per un bambino affetto da filariasi linfatica varia tra i 5 e i 10 centesimi di dollaro. Le attività intraprese finora per mitigare l’impatto di queste malattie negli ultimi anni stanno producendo risultati importanti: il trattamento con la chemioterapia preventiva, ad esempio, ha raggiunto 670 milioni di persone nel 2008 e i casi di malattia del sonno hanno raggiunto il livello più basso degli ultimi 50 anni, e la filariasi linfatica potrebbe essere eradicata entro il 2020.

“È evidente – prosegue il direttore generale –  che gli interventi messi a punto fino ad oggi, incluso il trattamento con farmaci sicuri ed efficaci, stanno avendo un notevole impatto. Ci si presenta ora l’occasione unica di prevenire molte di queste malattie espandendo la copertura sanitaria esistente”. La mancanza di risorse è stata a lungo un grande ostacolo. Tuttavia, secondo Chan, oggi è possibile superarlo, grazie alle donazioni da parte di alcune aziende farmaceutiche e ai loro impegni a lungo termine.

Per esempio, Novartis ha rinnovato il suo impegno a fornire un illimitato numero di trattamenti contro la lebbra e le sue complicazioni; Glaxo Smith and Kline ha annunciato un nuovo impegno, per i prossimi cinque anni, mirato ad ampliare la donazione di albendanzolo contro le elminitiasi per trattare i bambini. Sanofi Aventis e Bayer hanno rinnovato il loro impegno contro la malattia del sonno, mentre Eisai si è impegnata a fornire dietilcarbamazina (DEC) per la chemioprofilassi contro la filariasi linfatica. J&J ha promesso, infine, di donare 200 milioni in trattamenti l’anno contro i vermi intestinali nei bambini.

“Le malattie tropicali neglette sono debilitanti, talvolta letali ma, soprattutto, sono spesso accettate come parte integrante della povertà” ha proseguito Chan. “Le strategie messe a punto in questo rapporto sono innovative e se implementate correttamente e ampiamente possono realmente ridurre il carico di malattie e rompere il ciclo di infezione, disabilità e perdita di opportunità che mantiene le persone in uno stato di povertà”, ha concluso Margaret Chan.

Riferimenti: Organizzazione Mondiale della Sanità

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