Epatiti nei bambini, quali sono le cause?

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(Foto: Michał Parzuchowski on Unsplash)

I casi di epatite acuta che colpisce i bambini da inizio aprile continuano a crescere, ma l’eziologia della malattia rimane sconosciuta. Mentre, soprattutto nel Regno Unito, in diversi pazienti è stata trovata una possibile associazione con un’infezione da adenovirus, altre ipotesi, ancora da dimostrare, suggeriscono di indagare la relazione tra epatite e Covid-19: recentemente, infatti, un articolo pubblicato sulla rivista The Lancet Gastroenerology & Hepatology, suggerisce che le epatiti siano dovute a una serie di eventi legati al sistema immunitario e all’infezione da adenovirus, innescati però da un’infezione non riconosciuta di Sars-cov-2. Tuttavia tutte le altre ipotesi rimangono aperte.

La diffusione ad oggi e le possibili cause

Sono passati quasi due mesi da quando sono stati segnalati i primi casi di questa malattia: il 5 aprile 2022, infatti, all’Organizzazione mondiale della sanità erano stati notificati, in Scozia, 10 pazienti con epatite acuta grave di eziologia sconosciuta in bambini di età inferiore a 10 anni. Dopo qualche giorno, nel Regno Unito erano stati registrati altri 74 casi. Nelle settimane successive, le epatiti hanno iniziato a essere rilevate in Europa e in altri paesi del mondo: secondo lo European center for disease prevention and control (Ecdc), al 19 maggio 2022 nell’area dell’Unione europea sono stati identificati 125 casi in 14 paesi: l’Italia è il paese con il maggior numero, 35. Nel mondo si contano più di 600 casi, con 14 vittime.

Come vi avevamo già raccontato qui, si tratta di infiammazioni a carico del fegato, in cui spesso i piccoli pazienti presentano i valori degli enzimi epatici notevolmente elevati. In più molti casi hanno riportato sintomi gastrointestinali come dolore addominale, diarrea e vomito che hanno preceduto i segni dell’epatite grave. Sebbene, generalmente, queste malattie acute siano causate dai virus dell’epatite A, B, C, D ed E, questi agenti patogeni non sono stati rilevati in nessuno dei casi confermati. Tra le altre cause possibili, le istituzioni sanitarie hanno escluso viaggi internazionali o collegamenti con altri paesi del mondo.

Come riportano sia l’Ecdc che l’Oms, quindi, l’eziologia di questa malattia è ancora sconosciuta. Ci sono però diverse ipotesi al riguardo, suggerite dalle analisi effettuate in alcuni pazienti: per esempio in almeno 74 casi è stata rilevata l’infezione da parte di un adenovirus denominato 41F, mentre in 20 casi è stata rilevata la presenza di Sars-cov-2. In più, in 19 pazienti è stata identificata coinfezione di Sars-cov-2 e adenovirus. L’adenovirus 41F non è un sottotipo virale raro: colpisce prevalentemente bambini piccoli e le persone immunocompromesse, ma finora non era mai stato segnalato come causa di grave epatite acuta. 


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Covid-19, adenovirus e proteina spike

È in questa direzione che sembrano andare due articoli pubblicati recentemente. Secondo uno studio, che non è stato ancora sottoposto al processo di revisione tra pari e pubblicato in pre-print su medRxiv, i bambini che hanno avuto Covid-19 presentano un rischio aumentato di disfunzione epatica (rilevabile attraverso un incremento degli enzimi epatici) rispetto a quelli che non hanno avuto un’infezione da Sars-cov-2. Un articolo pubblicato nella sezione Correspondance della rivista The Lancet Gastroenterology & Hepatology, invece, ipotizza che i casi di epatite acuta potrebbero essere la conseguenza dell’infezione da adenovirus in bambini infettati in precedenza da Sars-cov-2. Nell’articolo, infatti, gli autori ipotizzano che le particelle della proteina spike del coronavirus (chiamate “super-antigeni”), rimaste nel tratto gastrointestinale di bambini in cui l’infezione è rimasta latente e non si è manifestata con sintomi, potrebbero aver indotto il sistema immunitario a reagire in modo eccessivo all’adenovirus 41F. Le proteine infiammatorie rilasciate dall’organismo, infine, avrebbero danneggiato il fegato, causando l’epatite. 

In effetti, l’Oms faceva presente, in un aggiornamento del 23 aprile 2022, che tra i fattori possibili delle epatiti poteva esserci un aumento della suscettibilità all’adenovirus tra i bambini piccoli a seguito di un livello più basso di circolazione durante la pandemia di Covid-19, la potenziale comparsa di un nuovo adenovirus e la coinfezione di adenovirus e Sars-cov-2. Comunque sia, tutte queste ipotesi devono essere dimostrate, oltre che, come sottolinea l’istituzione sanitaria, è importante continuare a vagliare anche altre possibili spiegazioni, infettive e non. 

Via: Wired.it

(Foto: Michał Parzuchowski on Unsplash)